Giovani Medici SIGM su Emendamenti alla Legge di Stabilità 2017

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Giovani Medici SIGM su Emendamenti alla Legge di Stabilità 2017: ritroviamo nei testi le nostre storiche proposte; dopo l’aumento del Fondo Sanitario Nazionale e quanto di bene fatto per la sanità ora si abbia il coraggio di dare spazio alle proposte emendative che possono curare i mali della formazione medica.

Pieno supporto da parte del SIGM agli emendamenti presentati in Commissione Bilancio su adozione della Laurea Abilitante in Medicina e Chirurgia, sulla semplificazione del concorso nazionale per l’accesso alle scuole di specializzazione di medicina, sull’istituzione della Scuola di specializzazione di Medicina Generale e Cure Primarie e sullo sblocco delle assunzioni dei precari della sanità anche nelle Regioni in piano di rientro.

“Apprendiamo con piacere che anche la formazione medica è pronta a entrare nell’impianto normativo di una legge di stabilità 2017 quanto mai di impatto per la sanità; l’istituzione della laurea abilitante, la semplificazione delle procedure concorsuali per l’accesso alle scuole di specializzazione così come l’attivazione della scuola di specializzazione di Medicina Generale e Cure Primarie rappresentano tre anelli fondamentali per rinforzare la catena del sistema formativo in medicina e non a caso sono le principali tematiche su cui la nostra Associazione si spende da tempo” – dichiarano i Giovani Medici SIGM.

L’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) rivede nei contenuti di tali proposte emendative le proprie storiche richieste nonché i principali obiettivi delle battaglie del Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi (CNAS) e, pertanto, pur riservandosi di suggerire proposte migliorative in sede di successiva revisione, offre da subito ai parlamentari sottoscrittori la propria piena disponibilità a supportarle nel confronto con altri portatori di interesse e nella divulgazione tra i colleghi.

Una delle proposte emendative (a firma Filippo Crimì, Maria Coscia, Manuela Ghizzoni, Federico Gelli, Stella Bianchi, Paolo Cova, Margherita Miotto) ha un potenziale grande impatto per i neolaureati avendo come l’obiettivo di conferire valore di esame di Stato all’esame finale della laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia. A tal proposito, infatti, la modifica prevede l’anticipazione dell’attuale tirocinio post-lauream nell’ultimo anno del corso di laurea in modo che lo studente, durante l’ultimo anno di Corso, sia chiamato a sostenere “un congruo periodo di tirocinio pratico, di durata non inferiore a tre mesi […], omogeneamente maturato in Area Chirurgica, in Area Medica nonché nello specifico ambito della Medicina Generale”. Tale modifica, qualora recepita, permetterebbe agli studenti iscritti all’attuale quinto anno (ovvero a partire dall’a.a. 2017/2018) di poter beneficiare di questo snellimento burocratico e di una velocizzazione della dinamica di progressione nel proprio iter formativo post lauream e dell’accesso al mondo del lavoro.

Esprimiamo apprezzamento, inoltre, per un secondo e più complesso emendamento (a firma Filippo Crimì,  Federico Gelli,  Manuela Ghizzoni,  Giuditta Pini, Paolo Cova,  Stella Bianchi, Margherita Miotto) che mira a semplificare l’impianto del concorso nazionale istituendo una graduatoria unica nazionale  e correggendo le principali criticità che si sono registrate nelle precedenti edizioni delle selezioni (a partire dall’inserimento di malus per candidati che intendano iscriversi pur provocando l’abbandono di percorsi formativi già in essere). Spazio anche all’aumento delle prerogative dell’Osservatorio Nazionale sulla Formazione Medica Specialistica che sarà reale supervisore delle reti formative integrate. Lo stesso emendamento, inoltre, prevede l’evoluzione della formazione specifica in medicina generale in disciplina accademica, mediante l’istituzione della Scuola di Specializzazione in Medicina Generale e Cure Primarie. Da anni la nostra Associazione è fortemente impegnata nella sensibilizzazione della classe politica sulle condizioni dei medici in formazione specifica in medicina generale, penalizzati in termini di diritti e qualità della formazione rispetto ai colleghi delle altre branche mediche, nonostante un sempre maggiore riconoscimento dell’importanza della medicina generale e delle cure primarie per la sostenibilità ed efficienza del Sistema Sanitario Nazionale. La nuova scuola di specializzazione verrebbe a sostituire sia gli attuali corsi regionali di formazione specifica in medicina generale che le scuole di medicina di comunità e cure primarie, rappresentando al contempo la sintesi e la prosecuzione dei due percorsi di formazione. Auspichiamo a tal fine e vigileremo affinché la massima attenzione venga posta per far si che il bagaglio culturale prodotto nei due percorsi formativi venga trasferito e valorizzato nella nuova Scuola di Specializzazione in Medicina Generale e Cure Primarie.

Con ciò, auspichiamo, inoltre, si chiuda l’epoca dei compartimenti stagni e si apra anche in Italia la via di una piena osmosi tra il mondo della professione medica del territorio e l’università, sia nel contesto della formazione medica post-laurea che pre-laurea. Se l’emendamento verrà recepito, aprirebbe finalmente anche per i futuri medici di medicina generale la possibilità di pari diritti e opportunità dei colleghi di altre branche mediche, sia dal punto di vista delle opportunità formative sia della tutela dei diritti e del riconoscimento economico mediante la stipula di un contratto annuale di formazione specialistica.

In merito all’aspetto economico un ulteriore emendamento (a firma Crimì, Lenzi, Coscia, Gelli), presentato in Commissione Cultura, prevede il sopracitato miglioramento economico mediante l’adozione di un contratto di formazione specialistico e l’adozione di una borsa di formazione pari a 25.000€ lordi annui, ricaldando i contenuti di un emendamento già fortemente sostenuto un anno fa dalla nostra Associazione.

 

Non di minor importanza un quarto emendamento (a firma Filippo Crimì) che consentirebbe alle Regioni in Piano di Rientro di procedere allo sblocco delle assunzioni dei precari storici della sanità, rimuovendo le limitazioni introdotte dalla precedente Legge di Stabilità 2016 e preservando i diritti acquisiti dai medici e non medici vincitori o risultati idonei nei precedenti concorsi a tempo indeterminato. Laddove questo emendamento andasse a buon fine verrebbero recepite parte delle istanze del Comitato “Generazione precari della sanità” nato in Sicilia e promotore nelle ultime settimane di importanti iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica che ha visto attive anche le sedi locali SIGM dell’Isola.

 

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