Posizione dell’Associazione Nazionale dei Giovani Medici (SIGM) sull’ipotesi di introduzione da parte del Governo di un “contributo di solidarietà”.

 

<<Se prelievo dovrà esserci per operare un riequilibrio tra generazioni di professionisti, allora chiediamo che parte delle risorse recuperate vengano reinvestite attraverso la Legge di Stabilità a sostegno delle giovani generazioni di medici. Chiediamo prioritariamente l’implementazione del capitolo di spesa relativo ai contratti di formazione delle scuole di specializzazione, che come è noto versa in un profondo stato di sofferenza, l’adeguamento delle “misere” borse di studio dei corsisti di medicina generale ai contratti di formazione specialistica, il sostegno all’accesso dei giovani alla ricerca bio-medica, nonché la riapertura di concorsi a tempo determinato per la stabilizzazione dei medici precari >>.

I Giovani Medici (SIGM) ritengono comprensibile la posizione di “autodifesa” dei sindacati, i cui vertici sono per lo più rappresentativi della coorte di professionisti che si apprestano ad uscire dal SSN, – e che spesso annoverano tra i propri iscritti molti pensionati – ma ricordano che le giovani generazioni non potranno godere di pensioni neanche lontanamente sufficienti a garantire il sostentamento, tanto meno dei riconoscimenti economici di cui hanno goduto e godono le precedenti generazioni.

Inoltre, laddove il prelievo di un contributo di solidarietà venisse esteso anche alle altre categorie professionali dell’area sanitaria, allora i Giovani Medici (SIGM) chiedono che analogo ragionamento venga fatto per sostenere il finanziamento di contratti per gli specializzandi non medici, che in atto non godono né di riconoscimenti economici né di diritti, pur avendo tutti gli obblighi ed i vincoli degli specializzandi medici.

Il Consiglio Nazionale SIGM

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