Il sistema previdenziale

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Il sistema previdenziale italiano si incentra su un rapporto giuridico di previdenza sociale che si articola in un insieme di relazioni intercorrenti tra i diversi soggetti e si struttura sui cosiddetti “due pilastri” previdenziali: la previdenza obbligatoria e la previdenza complementare.

Nella previdenza obbligatoria rientrano le prestazioni pensionistiche che sono garantite per legge ai lavoratori e si fondano sull’imposizione contributiva obbligatoria, ossia il pagamento di specifici oneri sulla retribuzione corrisposta al lavoratore.

La previdenza complementare è una forma di previdenza integrativa che si aggiunge a quella obbligatoria. Nasce per garantire a tutti i lavoratori, in particolare ai più giovani, un tenore di vita adeguato anche dopo il pensionamento. I destinatari della previdenza complementare sono: dipendenti pubblici e privati, lavoratori autonomi, liberi professionisti, soci di cooperative, cittadini titolari di redditi diversi da quelli da lavoro, familiari a carico. Una delle fonti di finanziamento della previdenza complementare è rappresentata dal trattamento di fine rapporto.

La previdenza complementare a differenza di quella obbligatoria è:

– volontaria (il lavoratore può scegliere se aderire a una forma pensionistica complementare);

– a capitalizzazione individuale (i versamenti confluiscono in conti individuali intestati ai singoli iscritti. Al momento del pensionamento sono restituiti in forma di prestazione pensionistica aggiuntiva);

– a contribuzione definita (si sa quanto si versa e la prestazione finale dipende dalle somme versate e da quanto ha reso il loro investimento);

– gestita da forme pensionistiche di diritto privato.

Il Sistema Previdenziale italiano si articola in tre poli fondamentali:

  • Polo a presidio della tutela per gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali, incentrato sull’Istituto Nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL).
  • Polo per la gestione dei regimi pensionistici e delle prestazioni minori per i dipendenti privati, che fa riferimento all’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS). L’INPS è tra i più grandi e complessi enti previdenziali d’Europa ed assicura la stragrande maggioranza dei lavoratori in Italia. L’attività principale consiste nella liquidazione e nel pagamento delle pensioni e indennità di natura previdenziale e di natura assistenziale.
Le prestazioni previdenziali sono determinate sulla base di rapporti assicurativi e finanziate con il prelievo contributivo: pensione di vecchiaia, pensione di anzianità, pensione ai superstiti, assegno di invalidità, pensione di inabilità, pensione in convenzione internazionale per il lavoro svolto all’estero.
Le prestazioni assistenziali sono interventi propri dello “stato sociale”, che l’Inps è stato chiamato ad attuare: integrazione delle pensioni al trattamento minimo, assegno sociale, invalidità civili. L’INPS fornisce l’assicurazione generale obbligatoria (A.G.O.) per i lavoratori dipendenti del settore privato, i fondi integrativi e sostitutivi dei lavoratori dipendenti, la gestione speciale dei lavoratori autonomi, la gestione separata (quarta gestione) dei lavoratori autonomi.
  • Per effetto della Legge art. 21 della Legge n. 214/2011 (conversione in legge del D.L. 201 del 06/12/2011 “Decreto salva-Italia” anche Ia previdenza dei dipendenti pubblici (ivi compresi I medici dipendenti di ASL, Università, Regioni, ecc.) è passata sotto la gestione dell’INPS. Tutto questo a seguito dell’abolizione dell’INPDAP (Istituto Nazionale di Previdenza per I Dipendenti dell’Amministrazione Pubblica), che garantiva la gestione dei contributi e l’erogazione delle pensioni, dei TFS e TFR, nonché delle attività di carattere sociale (vacanze studio, Master, borse di studio, case albergo, RSA, ecc.)  e creditizio. Tutti I servizi di cui sopra sono ora garantiti dal Gestione ex INPDAP dell’INPS.

Determinate categorie di lavoratori autonomi e professionisti dispongono di casse previdenziali separate dalla gestione del fondo pensioni Inps. E’ il caso dei commercialisti, dei notai, degli avvocati, dei giornalisti, dei medici, ecc. I contributi versati dai lavoratori autonomi, appartenenti a questi albi, affluiscono al fondo gestito dalla relativa cassa professionale. Le casse professionali si distinguono dal fondo Inps per autonomia economico-organizzativa e prestazioni erogate.

L’Ente previdenziale di riferimento per i medici è la Fondazione ENPAM (Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza dei Medici e degli Odontoiatri). Essa attua la previdenza e l’assistenza a favore degli iscritti, dei loro familiari e superstiti, gestendo quattro Fondi di previdenza:

1. il Fondo di Previdenza generale;

2. il Fondo Speciale di Previdenza per i medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta e gli addetti ai servizi di continuità assistenziale;

3. il Fondo Speciale di Previdenza per i medici specialisti ambulatoriali;

4. il Fondo Speciale per i medici specialisti convenzionati (o accreditati) esterni.

Quattro distinti Regolamenti disciplinano tipologie di rapporti previdenziali altrettanto differenziati, per origini storiche e stratificazione successiva delle norme che li regolano, per presupposti di costituzione del rapporto, negli elementi del rapporto contributivo, circa i criteri di determinazione delle prestazioni, sino in considerazione del diverso grado di vitalità futura dei relativi Fondi.
E tuttavia, pur in presenza di Fondi e Regolamenti ben distinti e differenziati, è consentito ed anzi doveroso parlare dei Fondi di Previdenza ENPAM anche come di un unico “Sistema Previdenziale”, soprattutto col proposito di evidenziare giustamente che la previdenza dei medici e degli odontoiatri iscritti alla Fondazione realizza un regime previdenziale autonomo, e come tale inassimilabile ad ogni altra forma di previdenza integrativa, sostitutiva od esonerativa dell’assicurazione generale obbligatoria.
È legittimo dunque configurare il sistema previdenziale dell’ENPAM come un’assicurazione categoriale obbligatoria che concorre, col sistema dell’assicurazione generale obbligatoria ed in similarità di fini con i sistemi previdenziali delle altre categorie di liberi professionisti, alla costruzione del composito ed articolato impianto del welfare state italiano.

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