Contratti regionali – aggiornamento 16 aprile

L’unica via che rimane in piedi è pertanto, allo stato attuale, quella dell’emendamento presentato dalla Commissione Sanità in Commissione Bilancio pari a 3 milioni di euro per il solo anno 2011, in assenza quindi di un vero e proprio Piano di rientro. Su queste basi, come ampiamente spiegato ed anticipato, è lecito attendersi che le Università si rendano indisponibili, nonostante i 3 milioni di euro aggiuntivi (che per intenderci sarebbero all’incirca quelli già recuperati lo scorso anno dalle Università a seguito della mobilitazione fatta dal SIGM nello scorso anno), a mettere a concorso un numero di posti equivalente alla dotazione disponibile di circa 4,5 milioni di euro (equivalente alla cifra ottenuta sottraendo dai 18 milioni di euro circa i soldi disponibili che servono per pagare gli stipendi per tutti i colleghi specializzandi dal secondo anno di corso in poi nell’anno accademico in corso). In questo caso rientrerebbe prepotentemente in gioco l’ipotesi di decurtazione dei posti regionali e speriamo almeno che venga presa in considerazione la nostra proposta di riduzione non superiore al 25% (12% incluso) dei contratti, rispetto a quella del 40% concordata dai Rettori con l’Assessorato. In altre parole, per ottenere un numero di posti pari a 188-20/30, in linea teorica sempre possibile, le Università dovrebbero fare un passo indietro accontentandosi dei 3 milioni di euro per il solo 2011 per poi essere punto e daccapo il prossimo anno. La qualcosa, sinceramente, allo stato attuale ci risulta difficilmente realizzabile.
C’è anche da dire, per inciso, che una iniziativa di emendamento da parte di una commissione dell’ARS, ancorchè presentata all’unanimità, da un punto di vista sostanziale ha sempre meno valore rispetto ad un emendamento presentato dal Governo e quindi in sede di approvazione del Bilancio l’emendamento potrebbe sempre essere facilmente rimosso a favore di altri rivolte ad altri settori; il che, tradotto in linguaggio più comprensibile, equivarrebbe a dire che salterebbero anche i 3 milioni di euro per il corrente anno 2011, con tutte le conseguenze del caso.
In ultimo, ci viene riferito che il Governo Regionale potrebbe presentare un nuovo emendamento simile a quello bocciato in commissione bilancio (di cui sopra) direttamente in sede di legge finanziaria, ma di questo ne riparleremo qualora ciò dovesse concretizzarsi.
In ogni caso, come potrete leggere dalla stampa di questi giorni, allo stato attuale il problema vero della Regione è trovare 600 milioni di euro per chiudere il bilancio e poi fare la legge finanziaria regionale (http://www.gds.it/), il che vuol dire che allo stato attuale stiamo parlando del nulla. Insomma, ci sarà da soffrire verosimilmente sino a tutta la prossima settimana o addirittura sino al 30 aprile per venire a capo, in un senso o in un altro, del destino dei contratti aggiuntivi regionali.

Il Comitato aspiranti specializzandi Catania, Messina, Palermo
Le sedi SIGM Catania, Messina, Palermo

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