La proposta di Fazio e la nuova figura dello Specializzando : opportunità da cogliere o rischio da evitare?

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Riteniamo che le riforme annunciate non dovranno essere il frutto di necessità contingenti di carattere economico e di una volontà di sopperire furbescamente alle carenze negli organici senza ricorrere a nuove assunzioni attraverso pubblici concorsi, ma dovranno rientrare in un serio progetto di rivisitazione dell’attuale sistema formativo pre e post lauream di medicina, anche in funzione del mutato bisogno di salute che richiede l’implementazione di un modello organizzativo-assistenziale integrato ospedale-territorio, a cui dovrebbero corrispondere idonei percorsi formativi integrati tra Università, ospedali e territorio. A tal proposito abbiamo chiesto che venga istituito un tavolo tecnico interministeriale, Università e Salute, in cui siano coinvolti tutti i portatori di interesse, a cominciare dalle associazioni rappresentative della categoria, in modo da definire obiettivi, modalità e tempi di applicazione di un’opportuna riforma del sistema vigente, che va programmata e concordata con i destinatari della stessa e non può essere accettata a scatola chiusa, tanto meno essere resa operativa dall’oggi al domani.

Il SIGM ritiene indispensabile che si provveda ad allineare al contesto UE i tempi medi di ingresso dei medici italiani nel mondo del lavoro (con indubbie ricadute positive anche in ambito previdenziale). In Italia, infatti, come peraltro documentato da uno studio del 2004, i tempi medi di accesso alla professione sono eccessivi: l’analisi, antecedente ai limiti alle assunzioni imposti in numerose Regioni dai Piani di rientro, ha evidenziato come l’attesa media di occupazione per uno studente italiano che si iscriveva al primo anno di Medicina fosse pari a 15-16 anni. Un medico Italiano è in genere assunto dal SSN ad un’età in cui un medico inglese diventa “consultant”, ovvero cessa il rapporto come dipendente, per diventare una forma di consulente e libero professionista.

Come ricordato in precedenza (scarica il documento di proposte) il S.I.G.M. propone l’istituzione di Osservatori Regionali per monitorare lo stato occupazionale dei medici perché è sempre più necessario dotare le Regioni di strumenti intelligibili per effettuare una programmazione coerente col bisogno di salute e che abbia capacità di adattarsi all’evoluzione continua del dato epidemiologico rilevato. Il cambiamento non va temuto e non vanno rifuggite le responsabilità cliniche (alle quali peraltro gli specializzandi sono già scorrettamente esposti, come ci insegna l’esperienza di turni di guardia coperti dai soli specializzandi in assenza fisica degli strutturati) connesse al conseguimento di una progressiva autonomia assistenziale, ma chiediamo, prima ancora di un riconoscimento economico e previdenziale, tutele medico legali certe ed una formazione che renda i giovani medici italiani realmente autonomi, al pari di quanto avviene negli altri paesi UE dove la figura dell’assistente in formazione è posta nelle condizioni di erogare prestazioni ottimali sotto la guida del tutor nei primi anni di specializzazione ma consegue una rapida autonomia nel fare ed una qualifica progressivamente fondata sulle competenze.

In ultimo, non possiamo fare a meno di notare ed evidenziare le contraddizioni che emergono in seno alla nostra categoria, nella misura in cui, laddove le Istituzioni dovessero essere aperte ad un confronto costruttivo volto al cambiamento in senso migliorativo dello stato delle cose, si possa cadere ancora una volta nell’errore di fare il gioco delle parti, rischiando di mettere a repentaglio il buon esito di un iter che potrebbe portare ad un miglioramento dello status quo. Ci riferiamo nello specifico alla posizione assunta dalla Federspecializzandi che ha già dichiarato una posizione di contrarietà preconcetta alla riforma (http://www.anaao.it/userfiles/QS_specializzandi_21giu11_def.pdf), mentre l’ANAAO-ASSOMED, Sindacato di cui Federspecializzandi è parte integrante (clicca qui), si è dichiarato invece favorevole alla riforma (http://www.anaao.it/userfiles/CS_specializzandi_21giu11.pdf).

Riteniamo indispensabile che venga pubblicamente offerto un chiarimento a tutti i colleghi specializzandi rispetto a tale posizione, al fine di creare una quanto mai opportuna coesione tra le associazioni di categoria, in un momento che potrebbe risultare cruciale per il futuro di migliaia futuri operatori del SSN.

Il Consiglio Esecutivo SIGM

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