Stipula Protocollo tra Ass. Salute e Università Siciliane per la Disciplina dell’attività dei medici in formazione specialistica

 

<<Una regolamentazione innovativa del sistema formativo dei futuri specialisti che sarà maggiormente responsabilizzato in tutte le sue componenti e che potrà essere presa d’esempio dalle altre Regioni>>. Lo sostengono i responsabili delle Sedi siciliane del Segretariato Italiano Giovani Medici (S.I.G.M.) che hanno richiesto ed ottenuto la definizione ed adozione di tale strumento, alla cui stesura hanno contribuito attraverso i tre rappresentanti dei giovani medici in Osservatorio Regionale, in un clima di confronto proficuo con le Istituzioni Accademiche e l’Assessorato. Non si è fatto altro che sistematizzare quanto già previsto dalle normative vigenti, ma talora disatteso o per lo più sottoposto ad interpretazioni ed applicazioni disomogenee e contraddittoria.

Il Protocollo di Intesa definisce in maniera puntuale competenze e responsabilità degli attori della formazione: infatti, fermo restando che in nessun caso l’attività del medico in formazione specialistica è sostitutiva del personale di ruolo, lo specializzando sarà impegnato in una graduale assunzione di compiti assistenziali e nell’esecuzione di interventi con autonomia vincolate alle direttive ricevute dal Tutor e sotto il suo diretto controllo, di intesa con la Direzione Sanitaria e con Dirigenti responsabili delle strutture delle Aziende Sanitarie presso cui si svolge la formazione. Con l’ampliamento della rete, peraltro, si avrà una maggiore disponibilità di casistica clinica, elemento indispensabile alla professionalizzazione dei medici specializzandi. In tal modo, lo specializzando dovrebbe essere posto nelle condizioni ottimali per formarsi attraverso la pratica assidua della medicina. Il medico in formazione specialistica, inoltre, dovrà essere chiaramente identificabile dal paziente, essendo il suo ruolo finalizzato alla formazione e pertanto non sostitutivo del personale strutturato e specializzato.

Trovano anche una chiara affermazione e regolamentazione su scala regionale diritti e doveri dei medici in formazione specialistica: oltre a diritti fondamentali quali assenze autorizzate (ferie) e malattia, al medico in formazione specialistica vengono riconosciuti da Università ed Aziende Sanitarie, al pari di quanto previsto per il personale strutturato, il diritto al riposo compensativo ed al rischio radiologico, l’accesso alla sorveglianza sanitaria, alla copertura assicurativa ed a tutti i servizi e strutture logistiche di supporto all’attività assistenziale, la dotazione di camici e divise di sala operatoria. Agli specializzandi verrà, altresì, assicurata la facoltà dell’esercizio della libera professione intramuraria, sebbene esclusivamente all’interno di un’equipe di cui faccia parte personale strutturato. I giovani medici in formazione medico specialistica, infine, potranno usufruire di un distacco, per un periodo massimo di 18 mesi, presso strutture esterne alla rete formativa, in Italia ed all’estero, sulla base della programmazione del Consiglio di Scuola di specializzazione.

<<Chiediamo che vengano istituiti e convocati tavoli tecnici, composti da delegati delle Facoltà e delle Aziende Sanitarie, oltre che dai rappresentanti degli specializzandi, con il mandato di tradurre in pratica quanto sancito dal Protocollo di Intesa affermano i Responsabili delle Sedi S.I.G.M. di Catania, Messina e Palermo>>.

Sono state, inoltre, implementate le competenze dell’Osservatorio Regionale della Formazione medico specialistica che, oltre a definire i criteri per la rotazione degli specializzandi all’interno della rete formativa e per il trasferimento ad altra sede, proporrà i criteri per l’attribuzione dei contratti di formazione finanziati dalla Regione alle scuole di specializzazione, nel rispetto di quanto previsto nel Piano Sanitario Regionale e delle esigenze del SSR. A tal proposito, il predetto organismo supporterà l’Assessorato della Salute nella definizione della Programmazione del fabbisogno regionale di professionalità mediche da formare, svolgendo un’attività di monitoraggio e di report sull’andamento occupazionale dei medici, previa acquisizione degli strumenti conoscitivi necessari.

<<Siffatte prerogative dell’Osservatorio, se correttamente esercitate, potranno apportare un significativo miglioramento della condizione occupazionale e degli sbocchi lavorativi all’interno del SSR delle future professionalità mediche. Inoltre, se tale metodologia dovesse risultare efficace, potrebbe essere adottata su scala nazionale.  – dichiara Walter Mazzucco, Presidente Nazionale del S.I.G.M. – Ringraziamo i vertici dell’Assessorato della Salute, in particolare la Dirigente Generale e gli Uffici dell’Area Formazione del DASOE, i Rettori ed i Presidi per aver recepito le istanze dei Giovani Medici in formazione specialistica>>.

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