Il futuro lavorativo dei giovani medici: una delegazione del SIGM incontra l’Assessore alla Salute

Il futuro lavorativo dei giovani medici:

una delegazione del SIGM incontra l’Assessore alla Salute Elena Gentile agli Stati Generali della Sanità


Comunicato SIGM Bari

06/04/2014


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“Cambiamo il paese per non cambiare paese” è il motto dei giovani medici, in un periodo difficile in tema di accesso al mondo del lavoro e di qualità della formazione specialistica.

Tagli indiscriminati alla sanità, spending review, ritardi nei pagamenti, sono solo alcune delle problematiche che affliggono i medici del bel paese.

“Non è accettabile che un giovane medico neo-laureato, specializzando o specialista sia costretto ad emigrare all’estero per poter svolgere con passione ed impegno il proprio mestiere, dopo lunghi anni di studi e di sacrifici” è quanto dichiarato a margine dell’incontro dal Presidente del SIGM Puglia Antonio Mancini.

Una situazione di precariato che trova le sue radici in una cattiva programmazione da parte del Ministero, al quale il SIGM si è rivolto per reperire con urgenza risorse aggiuntive per riportare il numero dei contratti di formazione specialistica, già da quest’anno, ad almeno 4.500.

“E’ necessario uniformare il numero dei contratti di formazione specialistica a quello dei neolaureati in Medicina e Chirurgia, per far si che giovani colleghi non siano costretti ad aspettare anni – nella migliore delle ipotesi – per poter accedere ad una Scuola di Specializzazione”.

Questo ed altri importanti temi inerenti il futuro lavorativo dei giovani medici sono stati affrontati durante un incontro agli Stati Generali della Sanità da una Delegazione del SIGM Bari, guidata dal Vice-Presidente Massimiliano Lucarelli, che si è rivolta alla Dott.ssa Elena Gentile, Assessore alle Politiche per la Salute della Regione Puglia, alla quale sono state anche presentate le criticità che affliggono il CDF in Medicina Generale della regione Puglia.

Difatti, a fronte di un misero stipendio di circa 700 € netti al mese, ovvero meno della metà rispetto a quanto percepito dai colleghi specializzandi universitari, ai corsisti di Medicina Generale è vietata anche qualsiasi altra attività lavorativa, e a questo va anche aggiunto che il CIPE tarda ad erogare i fondi alle regioni, con conseguenti importanti ritardi nei pagamenti ai corsisti, in quanto le ASL sono costrette ad anticipare i fondi per far fronte al pagamento degli stipendi.

“Ogni mese lo stipendio arriva in ritardo, e i colleghi dei primi anni del CDF in Mg delle Provincia di Lecce non hanno mai visto un Euro. Inoltre, in altre province pugliesi si registrano importanti ritardi nei pagamenti”.

Una situazione insostenibile, denunciata dal SIGM Bari e della quale neanche l’Assessore Gentile era a conoscenza.

L’Assessore ha prontamente risposto mostrandosi aperta al dialogo ed impegnandosi a trovare una rapida soluzione alla criticità del ritardo nell’erogazione dei fondi, interpellando direttamente il CIPE a Roma, per porvi definitivamente rimedio.

Riteniamo che la Medicina Generale sia una fondamentale risorsa dei sistemi sanitari, in quanto risponde ai bisogni di primo livello del paziente agendo a stretto contatto con la persone in veste di attore principale del territorio. Nella prospettiva di riorganizzare e potenziare la medicina del territorio, risulta di fondamentale importanza che il ruolo dei medici di medicina generale venga valorizzato e che, pertanto, la formazione dei giovani venga portata ai massimi livelli qualitativi e che sia valorizzata da un’adeguata e giusta retribuzione.

“Un’altra problematica che affligge i corsisti di Medicina Generale già in possesso del titolo ed inseriti in Graduatoria, è il ritardo nella pubblicazione delle Zone carenti, con il risultato che molti medici di Famiglia, titolari di Continuità Assistenziale e medici del servizio 118 che vanno in pensione non possono essere sostituiti, bloccando di fatto il ricambio generazionale e l’accesso alla professione per i giovani medici” è quanto dichiarato da Massimiliano Lucarelli durante l’incontro “ne abbiamo parlato con l’Assessore Gentile che ha subito preso a cuore la questione, dimostrando una grande sensibilità nei confronti del futuro lavorativo delle nuove generazioni di medici”.

Infine, durante l’incontro il SIGM Bari ha posto all’attenzione dell’Assessore e richiamato il rispetto dell’incompatibilità tra l’attività di medico convenzionato con il S.S.N. ed i medici in quiescenza già dipendenti del S.S.N., oltre che sul disporre che le convenzioni vengano attribuite esclusivamente secondo il punteggio maturato ai sensi della normativa vigente.

“Il SIGM riceve segnalazioni da tutta Italia in merito a deroghe rispetto a quanto previsto dalla normativa vigente. Chiediamo l’intervento del Ministero della Salute, delle Regioni e degli OMCeO; E’ giunto il momento di bloccare il fenomeno del voler riservare corsie preferenziali ai medici in quiescenza ex dipendenti del SSN a scapito delle nuove generazioni di medici.” È quanto dichiarato a margine dell’incontro da Antonio Mancini.


“Cambiamo il paese per non cambiare paese”, più che un motto, è diventata la missione dei giovani medici del SIGM.


Il Coordinamento SIGM Bari

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