AGGIORNAMENTO SUL CONCORSO NAZIONALE PER L’ACCESSO ALLE SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DI MEDICINA: ASSEGNAZIONE ALLE SEDI DI CONCORSO

Cari Colleghi,

riteniamo opportuno fare un doveroso aggiornamento in merito al tema della distribuzione dei candidati al concorso nazionale per l’accesso alle scuole di specializzazione di area sanitaria presso le sedi di svolgimento del concorso.

Come è noto, il MIUR aveva annunciato che entro il 20 ottobre 2014 a ciascun candidato sarebbe stata assegnata la sede di svolgimento delle prove sulla base del criterio di residenza (con sistema di randomizzazione in base alle postazioni disponibili) e comunicata per il tramite dell’account personale attivato sul sito universitaly.it. La scelta del criterio della distribuzione di tutti i candidati per Regione di residenza sarebbe stato espressamente richiesto dal livello politico del Ministero. Orbene, ad ora, ciò è avvenuto per i candidati della maggior parte delle Regioni ad eccezione di alcune Regioni, rispetto alle quali, pur essendo disponibili su base nazionale un numero più che sufficiente di postazioni coi requisiti tecnici, peraltro verificati da tempo, le postazioni disponibili non sarebbero risultate sufficienti ad “ospitare” l’eccesso di candidati residenti. Prova ne sia il fatto che la scorsa settimana è avvenuta una riunione tecnica presso il CINECA (Consorzio che gestisce i servizi informativi per conto del MIUR) con i referenti tecnico-amministrativi di tutte le sedi di concorso disponibili.

Ci viene comunicato dal MIUR, a seguito della nostra richiesta di chiarimenti urgenti, che, per queste Regioni pending, tra oggi e domani verranno completate le assegnazioni e che il ritardo cumulato è stato ascrivibile alla necessità di avere la conferma dell’avvenuta verifica tecnica delle postazioni aggiuntive. Pertanto, al di là del grave disagio di carattere organizzativo, discendente dal fatto di non conoscere la sede a meno di una settimana dal concorso, riteniamo che non debba destare allarme il fatto che si continuino a registrare dei ritardi nelle prossime ore. Infatti, precisiamo che il termine del 20 ottobre 2014 per la comunicazione dell’attribuzione della sede di concorso non è un termine perentorio, previsto da bando, bensì un termine organizzativo dato dal MIUR. Nessun appiglio per ricorsi deve essere temuto.

Riteniamo, invece, che l’elenco delle sedi delle selezioni dovrebbe essere conseguentemente aggiornato a breve.

Per inciso, approfittiamo dell’occasione per informarvi del fatto che, in recepimento delle richieste del SIGM e del Comitato Aspiranti Specializzandi, il MIUR ha mandato una circolare a tutte le Università, precisando che tra il personale di sorveglianza non dovranno essere inclusi docenti dei corsi o delle specializzazioni di medicina. Ciò anche al fine di rendere omogenea nelle varie sedi la composizione delle commissioni che saranno chiamate a vigilare.

Ciò premesso, riteniamo opportuno condividere pubblicamente alcune importanti riflessioni. Le ipotesi di lavoro in campo per la distribuzione dei candidati potevano essere verosimilmente due:

1) far muovere i candidati all’interno del territorio nazionale e quindi lontano dalla Regione di residenza, limitando in linea di principio qualunque legame col territorio; questa soluzione avrebbe di certo gravato sulle tasche dei candidati, ma avrebbe limitato l’utilizzo delle sedi a quelle di medie/grandi dimensioni, ovvero avrebbe escluso le sedi troppo periferiche (e quindi probabilmente non sarebbe stato necessario utilizzare tutte le sedi disponibili e pubblicate in data 6 ottobre), apparendo, almeno sulla carta, una soluzione più “garantista” (se si considerano le seguenti equazioni: 1. meno sedi si utilizzano e meno sono i rischi potenziali di disservizi tecnici o di altra natura; 2. più i candidati sono lontani dalla sede di residenza – ovvero dalla sede del conseguimento della laurea – e minore è il rischio del verificarsi di condizionamenti territoriali)

2) limitare gli spostamenti dei candidati alla Regione di residenza o ad una limitrofa, onde evitare di far gravare su di loro i costi necessari ad affrontare delle prove che si svolgono su 4 giorni complessivi, e far muovere quindi i commissari preposti alla vigilanza, questi ultimi in linea teorica privi da condizionamenti territoriali, in quanto provenienti da altre Regioni; in altre parole, meno disagi per i candidati, ma necessità di garantire la terzietà assoluta almeno di uno dei Commissari deputati alla vigilanza (con dei costi a carico dello Stato).

Ci sembra di capire, invece, che il MIUR nelle ultime settimane abbia lavorato ad una soluzione intermedia, ovvero abbia cercato di ottimizzare le sedi disponibili, riservandosi di evitare di ricorrere all’utilizzo di tutte le sedi (ovvero anche a quelle di piccole dimensioni o di dislocazione molto periferica, inizialmente reclutate nell’ipotesi che il numero dei partecipanti alle selezioni fosse superiore alle aspettative). Questo, però, oggi viene disatteso.

Come è noto, la nostra Associazione, unitamente o in supporto alle iniziative del Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi, nel corso delle ultime settimane ha richiesto al MIUR di garantire la massima trasparenza e messa in sicurezza delle procedure concorsuali quale priorità assoluta (ad esempio evitando che i candidati potessero ricadere, seppur a seguito di randomizzazione, nella sede universitaria presso la quale hanno studiato per anni e quindi conseguito il diploma di laurea), anche se ciò avesse comportato dei leggeri costi aggiuntivi a carico dei concorrenti medesimi per lo spostamento intra regione o a regione limitrofa: l’assegnazione all’interno di una sede regionale, purché lontana dal luogo di residenza o di conseguimento della laurea, ovvero ad una sede di una Regione limitrofa, unitamente al reclutamento di almeno un Commissario vigilante esterno all’amministrazione della sede ospitante, appariva una soluzione altrettanto ragionevole.

Nonostante ciò, è stata assunta, legittimamente (ma a nostro avviso tardivamente), la decisione politica di garantire a tutti i concorrenti parità di dislocazione sulla base della Regioni di residenza, presumibilmente ritenendosi prioritario il far gravare sui concorrenti i minor costi possibili (il che non è sempre vero, atteso che comunque molti candidati per ovvie ragioni seppur residenti nelle stesse Regioni prenderanno alloggio presso la sede concorsuale), oltre che parità di trattamento nella dislocazione su base regionale (anche se, ribadiamo, non sempre il ricadere nella Regione di residenza equivale a migliore facilità di spostamento per un concorrente, isole a parte).

Pertanto, sembra che il MIUR sia dovuto ricorrere ad uno sforzo ulteriore per reperire delle sedi aggiuntive idonee allo svolgimento delle prove, in ciò andando, salvo prova contraria, verso una parcellarizzazione spinta del dislocamento dei candidati per sede.

Pur non condividendo tale scelta, la rispettiamo, fiduciosi che le Istituzioni sappiamo valutare con cognizione di causa l’impatto delle scelte fatte, nella fattispecie quella di esporsi, in linea potenziale, al rischio aggiuntivo di inconvenienti tecnici (ma, del resto, presso ciascuna sede, deve essere predisposta la presenza di postazioni aggiuntive in ragione del 10% in più, da tenere a disposizione in caso di problemi tecnici).

L’aspetto, però, che abbiamo voluto rimarcare al MIUR, nei giorni scorsi come in data odierna, è che occorre massima attenzione per prevenire le criticità connesse ai fisiologici condizionamenti territoriali. Infatti, uno degli effetti che registriamo in queste ore, seppur a seguito di un’assegnazione random, è che alcuni candidati si troveranno ad espletare le prove nelle sedi universitarie presso cui si sono laureati, ovvero presso scuole dove hanno studiato (situazione che avevamo espressamente chiesto di scongiurare per prevenire “tentazioni” anche in ragione dell’esperienza delle selezioni per l’accesso ai corsi regionali di formazione specifica di medicina generale). E questa disparità di trattamento non è in alcun modo tollerabile! Il MIUR in data odierna ci ha anticipato l’intenzione di interpellare le Prefetture per richiedere la presenza “simbolica” delle Forze dell’Ordine davanti ogni sede di concorso, anche questa una richiesta della petizione del Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi.  Ma non basta!

Dopo averlo richiesto in tempi non sospetti, ora più che mai ci aspettiamo che il MIUR provveda, con altrettanta solerzia rispetto a quella dimostrata per reperire le postazioni e le sedi aggiuntive, anche al reclutamento di almeno un commissario vigilante esterno all’amministrazione afferente a ciascuna sede ospitante le prove. Né riteniamo che vi possano essere limitazioni di carattere economico per pagare le trasferte ad eventuali rappresentanti della pubblica amministrazione afferente all’Istruzione o alle Università e quindi, direttamente o indirettamente, afferente al MIUR, nella misura in cui migliaia di candidati al concorso hanno versato 30 euro ciascuno per più di  una prova di concorso per tipologia.

Laddove tale richiesta non fosse accolta e laddove dovessero mai verificarsi delle criticità ascrivibili all’assenza tra i commissari vigilanti di un membro di “garanzia”, per quanto concerne la scrivente Associazione, le responsabilità di eventuali disservizi sarebbero chiaramente identificabili ed essere quindi esclusivamente riconducibili al livello politico.

Non avendo in ogni caso contezza in concreto, almeno per il momento, sulla possibilità del verificarsi di criticità insormontabili, desideriamo parimenti rassicurare i colleghi candidati sul fatto che stiamo continuando a vigilare al fine di garantire l’ottimale svolgimento delle prove che, sino a prova contraria, è anche obiettivo prioritario della Pubblica Amministrazione e del MIUR in particolare.

Certamente, dispiace rilevare che il livello politico, ad oggi, nel computo complessivo delle decisioni che ha assunto – a nostro avviso, probabilmente, al di là del criterio esclusivo della residenza quale tutela delle tasche dei candidati (è lecito però chiedersi quale reale beneficio in termini di risparmio possa conseguire ad una comunicazione tardiva della sede di concorso, atteso che le prenotazioni last minute di mezzi di trasporto o alberghi hanno dei costi maggiori) e di presupposta uniformità di trattamento – sembri non tenere nella dovuta considerazione il fatto che ci sono migliaia di giovani medici che, da mesi o addirittura da anni, versano in una condizione di incertezza dovuta a continui posticipi nell’applicazione della riforma, cambi di rotta dell’ultimo minuto, scarsità di risorse (per fortuna reperite), nonché dello spauracchio del ricorso dietro l’angolo. E questi Medici delle comunicazioni tempestive se le sarebbero meritate!

Parimenti, però, facendo altrettanto doverosa autocritica, è davvero mortificante ricevere notizie di colleghi che, appresa la sede di assegnazione, si starebbero prodigando in queste ore per di creare dei gruppi sui social network per non meglio precisate attività di collaborazione nei giorni delle prove. Su questo stendiamo un velo pietoso.

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