BOZZA Ddl delega ex art. 22 PATTO SULLA SALUTE: PAUSA DI RIFLESSIONE DOPO LE PROTESTE DEI GIOVANI MEDICI (SIGM)

Care Colleghe e cari Colleghi,

con la presente desideriamo fare un punto d’informazione sul congelamento de facto della contestatissima bozza di Ddl esitata dal Tavolo politico ex Art. 22 del Patto sulla Salute il 5 novembre 2014. Come prontamente denunciato dall’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) tale riforma, laddove varata, declasserebbe la formazione post lauream del medico, dando vita a due percorsi formativi paralleli, col rischio di creare medici e specialisti di serie A e di serie B, e dequalificherebbe il ruolo del medico nel SSN, perseguendo la logica del giovane medico assunto a basso costo, parificato al personale infermieristico, più per mantenere in vita strutture sanitarie che andrebbero chiuse o riconvertite (visto il non rispetto di requisiti di qualità dell’assistenza e sicurezza per cittadini ed operatori sanitari), che per venire incontro all’esigenza di garantire il diritto alla formazione di tutti i giovani medici. A ciò si aggiunga la proposta di “soppressione di un numero di posti nelle dotazioni organiche delle aziende ed enti sanitari equivalenti nel piano finanziario” nella quale è implicito il tentativo di scaricare sulle spalle dei giovani medici e futuri tali la sostenibilità di un Servizio Sanitario Nazionale martoriato da sprechi e inappropriatezze organizzativo-gestionali.

Il Tavolo politico, cui partecipano gli Assessori della Salute di 8 Regioni nonché i rappresentanti del Ministero della Salute e del MIUR, avrebbe dovuto riunirsi il 20 novembre 2014, ma la seduta è stata rimandata a data da destinarsi. Sembra che in atto i Ministeri competenti stiano lavorando all’applicazione, a mezzo di uno specifico DM, del Riordino dell’assetto ordinamentale delle scuole di specializzazione di medicina, in ossequio dell’Art. 15 del DL 24.6.2014 n. 90. La proposta di riordino, esitata da un Gruppo di Lavoro istituito dal MIUR, cui ha partecipato anche una rappresentanza del S.I.G.M., introdurrebbe delle importanti innovazioni che andrebbero nel senso di potenziare le reti formative integrate delle scuole di specializzazione, elevandone gli standard formativi ed ampliandone le capacità ricettive. Si andrebbe, quindi, verso l’auspicata osmosi tra Università e strutture del Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre, si procederebbe alla razionalizzazione dell’offerta formativa e alla riduzione della durata di un numero significativo dei corsi di specializzazione, liberando risorse che, come previsto dalla citata norma, rimarranno nel capitolo di spesa della formazione specialistica, consentendo il finanziamento di contratti aggiuntivi.

Dopo la dura presa di posizione, nell’ordine, dell’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM), della Federspecializzandi e del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, giunge oggi anche una missiva firmata da un cospicuo numero di giovani Ordinisti di tutto il Paese, i quali, parimenti, esprimono perplessità sulla bozza di DDL del 5 novembre 2014.

Già in precedenza, la nostra Associazione, aveva richiesto una chiara e pubblica presa di posizione sul tema da parte della Federazione Nazionale degli ordini dei Medici Chirurghi ed Odontoiatri (FNOMCeO), a fronte di una lettera  indirizzata al Presidente del Consiglio, i cui contenuti sembravano implicitamente avallare la proposta del Tavolo politico ex art. 22 del Patto della Salute. L’ennesima beffa ai danni delle giovani generazioni di medici, dopo che la medesima FNOMCeO, nel 2010, aveva lanciato l’allarme “carenza medici” in previsione dell’entrata in quiescenza delle coorti più anziane (nonostante già allora in Italia si registrava il più alto rapporto tra medici e popolazione residente), in ciò contribuendo, complice l’assordante silenzio “interessato” dell’Università, che ne hanno approfittato per moltiplicare le cattedre, al conseguente incremento dei contingenti di accessi a medicina. Su questi presupposti, nel tempo, si è venuto a creare l’imbuto formativo-occupazionale, ascrivibile al differenziale tra numero di laureati, da una parte, e contratti di formazione specialistica e borse di studio per i corsi regionali di formazione specifica di medicina generale, dall’altra. Per questa ragione, unitamente al mancato tempestivo adeguamento da parte dello Stato del capitolo di spesa dei contratti di formazione specialistica in corrispondenza all’ampliamento a 5 anni della durata di tutti i corsi di specializzazione, introdotto dal DM 1 agosto 2005, ogni anno circa 3.000 giovani medici rimangono esclusi dalla formazione post lauream.

, a nostra memoria, la FNOMCeO ha sostenuto le mobilitazioni che, nell’arco dello scorso anno, vedendo il SIGM sempre presente, hanno permesso di implementare il capitolo di spesa dei contratti di formazione specialistica a finanziamento statale dagli iniziali 2300, sino ai circa 5.000 messi a concorso per l’anno accademico 2013/2014.

ci risulta che la FNOMCeO abbia preso posizione a tutela delle giovani generazioni in occasione dell’approvazione della Legge sulla Pubblica Amministrazione che, nella stesura iniziale, prevedeva la fuoriuscita dal sistema di tutti i medici over 65, liberando spazi per la stabilizzazione dei giovani medici precari, ed a ritroso riducendo il numero di concorrenti alle selezioni per l’accesso alla formazione post lauream (e quindi degli specializzandi/formandi “ripetenti cronici”).

Né è mai intervenuta per supportare i GIOVANI MEDICI (SIGM) nella richiesta di inibire ai medici che vanno in pensione di poter accedere al convenzionamento della specialistica ambulatoriale ovvero di poter operare nella strutture private accreditate dal SSN, quindi finanziate dallo Stato, cumulando uno stipendio aggiuntivo alla pensione già maturata, nei fatti occupando spazi di possibile occupazione per le giovani generazioni.

Per di più, è importante rammentare che, nel corso della seduta del prossimo 5 dicembre 2014, il Comitato Centrale della FNOMCeO si appresta a ratificare la delibera, recentemente approvata dal Consiglio Nazionale dell’ENPAM (composto da tutti i Presidenti degli Ordini dei Medici ed in particolare dalla medesima maggioranza che guida le sorti della FNOMCeO), che abbassa (da 1.410 a 1.075 euro all’anno) la QUOTA A per i soli medici over 40, iniziativa ancora una volta ai danni delle giovani generazioni di camici bianchi. Del resto, come ampiamente documentato in passato, delle giovani generazioni di medici il medesimo connubio tra vertici ENPAM e vertici FNOMCeO non si è preoccupato nemmeno in sede di definizione ed approvazione del nuovo statuto della Fondazione ENPAM, ente previdenziale di riferimento per i medici e gli odontoiatri (amministratore per conto dei contribuenti di un ingente patrimonio di risorse mobili ed immobili pari a circa 12 miliardi di euro), laddove all’interno del nuovo Consiglio Nazionale, a dir poco pletorico (170 membri), è stata ricompresa la presenza di 5 rappresentanti dei giovani (tutti nominati dall’alto), non prevedendo per questi, per di più, il diritto di voto. In altri termini, non solo le giovani generazioni di professionisti non potranno godere di pensioni utili al sostentamento, ma non sono messe nelle condizioni di incidere sulle politiche previdenziali interne alla Professione e quindi di cercare di migliorare le prospettive sconfortanti. E la logica della nomina, giova ricordarlo per completezza di informazione, è stata parimenti utilizzata per individuare i componenti dell’Osservatorio Nazionale Giovani della FNOMCeO (non discutiamo il valore dei singoli rappresentanti, ma siamo sicuri che il metodo adottato pone sempre chi dovrebbe rappresentare i giovani in una condizione di piena libertà di azione e di rappresentanza?).

In conclusione, invitando tutti i colleghi, soprattutto i più giovani, a documentarsi su quanto accade nel mondo della Professione, con la presente l’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM) ribadisce il proprio impegno al fine di tutelare la categoria dei giovani medici in maniera responsabile, trasparente e sostenibile, a partire dal garantire il diritto alla formazione ed accesso al lavoro per tutti i giovani medici. Con la presente, il SIGM auspica pertanto che tutti i giovani medici italiani, invece che divergere e disperdere le forze in ulteriori sigle (nate talora sull’onda emozionale e populistica, talora sotto la spinta della italica logica dell’interesse della parte e non di sistema), trovino l’unità di intenti sui contenuti e sulle proposte, in modo da poter contrastare le politiche gerontocratiche e recessive, adottate sempre e comunque alle spalle delle giovani generazioni: come questa Associazione ha affermato in più occasioni, documentando le proprie posizioni con dati ed evidenze, è possibile reperire le risorse per rilanciare il sistema salute pubblico, a partire dalle risorse umane della Sanità, tanto all’interno della Professione (misurando le performance assistenziali e rimuovendo i privilegi e le posizioni di rendita, premiando chi più produce), quanto all’interno dei bilanci regionali in tema di sanità, rimuovendo gli sprechi, l’inappropriatezza, le clientele, il malaffare, e reinvestendo le risorse nei settori strategici ed in quelli più produttivi di ciascun Servizio Sanitario Nazionale. Ma per intraprendere la via del cambiamento in sanità, a nostro avviso, due sono gli elementi imprescindibili; 1) avviare una discontinuità culturale a cominciare dalle giovani generazioni di professionisti (in tal senso il concorso nazionale per l’accesso alle scuole di specializzazione rappresenta un valore che va preservato ed esportato a tutti i livelli delle selezioni della classe dirigente della sanità); 2) rimuovere l’interferenza della politica sulla Sanità e sulla Professione (ricordiamo come autorevoli rappresentanti delle professioni sanitarie in atto ricoprono ruolo di rappresentanza in Parlamento).

Il Consiglio Nazionale SIGM

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

More from author