Formazione medica post lauream: incontro dei giovani medici e aspiranti specializzandi al MIUR con il Ministro Valeria Fedeli

Nella giornata odierna una delegazione dell’Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM), del Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi (CNAS) e dell’Associazione Italiana Medici (AIM) ha incontrato il Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca, On. Valeria Fedeli, presso la sede del Ministero di via Trastevere. Durante l’incontro, alla presenza dell’On. Filippo Crimì, primo firmatario di emendamenti sulle tematiche di interesse dei giovani medici negli scorsi mesi, e del Direttore Generale per lo studente, lo sviluppo e l’internazionalizzazione della formazione superiore del MIUR, sono stati trattati i principali temi riguardanti la formazione post laurea di area medica, tra cui:

  1. Programmazione e pianificazione quali-quantitativa dei medici
  2. Laurea abilitante
  3. Accesso alle Scuole di Specializzazione e prossimo concorso nazionale SSM2017 e relative modifiche migliorative
  4. Nuovo regolamento di accreditamento delle Scuole di Specializzazione e valutazione della qualità della formazione
  5. Implementazione delle prerogative dell’Osservatorio Nazionale sulla Formazione Medico Specialistiche (anche a tutela delle specializzazioni non mediche)
  6. Evoluzione della formazione specifica in Medicina Generale in Scuola di Specializzazione

La delegazione ha ricevuto rassicurazioni circa l’impegno a un miglioramento organizzativo del concorso nazionale a partire già dalla prossima edizione, a.a. 2016/2017, nonché sulla prossima realizzazione della laurea abilitante e dell’emanazione del DM recante il regolamento di accreditamento delle Scuole di Specializzazione.

Inoltre il Ministro ha dimostrato notevole sensibilità nei confronti delle criticità del percorso formativo in Medicina Generale, prendendo atto delle attuali difficoltà in cui versa la formazione specifica e della necessità di proseguire il percorso verso un’immediata riforma che abbia l’obiettivo di portare alla nascita della Scuola di Specializzazione in Medicina Generale e Cure Primarie, integrando finalmente le esperienze del Territorio e quello dell’Università.

Con l’occasione, a supporto di una ripresa istituzionale del monitoraggio della qualità della formazione delle Scuole di Specializzazione, è stato consegnato al Ministro il primo draft del rapporto sulla formazione medico specialistica, frutto dell’analisi completa del dataset del progetto VA.M.O.SSM (allegato) realizzato dal S.I.G.M.

In merito alla programmazione e alle criticità di fondo della formazione medica post lauream abbiamo rappresentato al Ministro un documento di proposte generali che, tra le varie azioni da intraprendere, ricorda la necessità di attuare una programmazione quali-quantitativa dei professionisti in sanità, operare per il mantenimento e miglioramento delle modalità di accesso a numero programmato (poiché la formazione medica è l’unico ambito dove il diritto all’istruzione deve contemperare il diritto alla tutela delle salute, entrambi garantiti dalla Costituzione).

Inoltre, rispetto alla necessità di procedere verso la realizzazione, finalmente anche in Italia, della laurea abilitante, abbiamo registrato l’attività del Ministero che sta procedendo verso la definizione delle proposte emerse dal tavolo tecnico ormai partito lo scorso anno. L’intervento immediatamente attuabile senza modifiche normative (difficilmente prevedibili in questa legislatura sempre più incerta) richiederebbe l’inserimento del trimestre di tirocinio all’interno dell’ultimo anno di corso di laurea con esame di abilitazione fissato immediatamente dopo le sedute di laurea. Ciò permetterebbe di abbattere considerevolmente i tempi morti e garantire ai neolaureati la possibilità di poter esercitare la professione in attesa dell’accesso alla formazione post lauream e, quindi, una maggiore indipendenza economica.

Concorso Nazionale: in continuità con quanto già segnalato più volte al MIUR lo scorso anno, abbiamo chiesto una semplificazione delle procedure, una maggiore trasparenza e meritocrazia, suddividendo le proposte tra quelle immediatamente attuabili senza modifica normativa e quelle da attuare ma attraverso modifica normativa (questo per richiedere al MIUR un impegno un passo avanti già a partire dal concorso SSM2017, aldilà degli impedimenti che l’imprevedibile situazione parlamentare potrebbe causare).

In quest’ottica abbiamo concentrato l’attenzione principalmente sulla parcellizzazione delle sedi concorsuali, forte limite e grande criticità delle precedenti edizioni del concorso. Per ridurre l’eterogeneità e la disparità tra le differenti sedi (parallelamente alla previsione di procedura di controllo più rigide e finalmente standardizzate) è necessario, come già da anni sostenuto, arrivare ad un’aggregazione delle sedi e a una riduzione del numero. Tale proposta sarebbe immediatamente applicabile, non richiede modifiche normative ed è un puro atto di scelta politica che chiama in causa Ministero e Università (es. CRUI).

Semplificazione vuol dire poi ripensare, alla luce dell’eterogeneità dei corsi di studio, il sistema di valutazione del curricula. Abbiamo sottolineato al Ministro la necessità di trovare modalità di riponderazione e ridefinizione del CV sulla base di indicatori semplici per standardizzare, senza penalizzare l’eccellenza, i diversi piani di studio dei vari Atenei. Abbiamo inoltre chiesto di eliminare quei vincoli che, di fatto, non aggiungono nulla alla qualità del concorso, come il limite di scelta a massimo due scuole per macroarea, norma fortemente limitante per la libertà di scelta e rispetto delle vocazione medica dei candidati. Inoltre abbiamo richiesto che il contenuto del quiz sia maggiormente clinico e non eccessivamente nozionistico sulle basic sciences come nella scorsa tornata.

Abbiamo rilanciato inoltre, a fronte della lentezza di scorrimento delle graduatorie, la proposta di una graduatoria unica nazionale. Questa consentirebbe di non disperdere le risorse annuali relative ai contratti di formazione abbandonati (N.d.R. che in ogni caso vengono poi ricondotti al fondo generale di finanziamento) a causa della chiusura dell’ultima graduatoria prima di aver allocato tutti i posti; ciò consentirebbe agli aspiranti specializzandi una maggiore libertà di scelta di sede e di specialità in relazione alla propria posizione in graduatoria.

Partendo dalle soluzioni a tali criticità, per l’appunto risolvibili senza modifiche alle normative, abbiamo poi consegnato al Ministro un documento più completo che raccoglie le proposte migliorative al concorso già consegnate lo scorso anno e scelte sulla base della consultazione pubblica sul web che SIGM e CNAS avevano sottoposto ai colleghi concorrenti all’indomani del concorso dell’a.a. 2014/2015 (scarica allegato).

Formazione post-laurea in Medicina Generale: abbiamo rappresentato al Ministro che la Medicina Generale, rappresentando il primo livello socio-assistenziale del SSN, ha bisogno di grande attenzione sugli aspetti formativi. Riteniamo, in accordo a numerosi documenti internazionali (cfr., tra gli altri, il report “Transforming and scaling up health professionals’ education and training” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e il documento “Global standards for postgraduate Family Medicine education” di Wonca), che la formazione in Medicina Generale (MMG) debba evolvere al fine di formare medici capaci di operare efficacemente all’interno dei nuovi modelli organizzativi e, soprattutto, delle moderne Cure Primarie, indispensabili per rispondere ai nuovi bisogni di salute della popolazione, frutto dei moderni mutamenti sociali, economici e culturali. Anticipare la malattia e a gestire la cronicità, lavorando sia sul singolo paziente sia sulle popolazioni, attraverso un approccio raggiunto mediante il proprio ruolo di leader e co-gestore dei percorsi all’interno di reti integrate multi-professionali e multidisciplinari; e ancora, garantire un’effettiva presa in carico della persona e della sua famiglia, utilizzando un approccio olistico che tenga conto non solo dalla dimensione biologica, ma anche del contesto sociale, relazionale e valoriale in cui si svolge l’attività assistenziale.

Se questi sono i compiti del medico di medicina generale allora serve provvedere con urgenza a una formazione maggiormente evoluta centrata non solo competenze cliniche di medicina generale, ma anche di governo clinico dei percorsi integrati di cura alla persona, caratterizzati dal lavoro in team multi-professionali, nonché  di competenze gestionali.

L’attuale Formazione Specifica in Medicina Generale, affidata ai corsi Regionali, si è dimostrata insufficiente nel farsi volano di un cambiamento che, prima di tutto, è culturale. Inoltre la lontananza e la disparità dei diritti rispetto agli altri percorsi specialistici postlaurea ha contribuito a diffondere l’idea della medicina generale (e più in generale delle cure primarie) quale disciplina meno importante rispetto alle altre branche mediche.

Il clima di condivisione culturale tra le parti – a cui si è successivamente aggiunta anche la FNOMCeO, correggendosi dopo le iniziali barricate contro le proposte emendative in legge di stabilità – e lo sforzo della politica registrato negli scorsi mesi non deve essere lasciato cadere. Abbiamo pertanto ricordato al Ministro l’urgenza di riprendere con ogni mezzo e con urgenza lo sforzo verso l’evoluzione del percorso di Formazione Specifica in Medicina Generale italiano mediante l’incontro e l’integrazione tra l’Università (cfr. esperienza della Specializzazione di Medicina di Comunità e Cure Primarie) e il bagaglio esperienziale prodotto dalle migliori esperienze degli attuali Corsi Regionali di Formazione Specifica in medicina generale.

Valutazione della formazione specialistica e ruolo dell’ONFMS: è stato richiesto un potenziamento dell’Osservatorio Nazionale sulla Formazione Medica Specialistica e degli Osservatori Regionali, tramite un ruolo di maggior peso del Ministero dell’istruzione, Ministero della Salute e delle Regioni al proprio interno nonché l’ampliamento delle competenze e degli obiettivi di monitoraggio della qualità della formazione e l’incentivazione dell’utilizzo degli strumenti di valutazione della qualità della formazione erogata. Per il monitoraggio dei requisiti di accreditamento e valutazione continua della qualità, grazie al contributo dell’ A.ge.Na.S. Nello specifico si dovrebbe instaurare un meccanismo virtuoso di valutazione per premiare le best practices, certificando in tal modo le qualità della formazione della scuola e, tramite il confronto, instaurare un meccanismo che induca un miglioramento complessivo delle reti formative.

Come sempre sostenuto dai Giovani Medici, è estremamente importante che l’Osservatorio Nazionale della Formazione Medico Specialistica (ONFMS) torni ad affrontare direttamente la tematica dell’analisi dell’offerta formativa delle Scuole di Specializzazione di area sanitaria attraverso il meccanismo delle visite on site. Tale strumento infatti, per come era stato ideato dall’Osservatorio nello scorso mandato – con il contributo sostanziale della nostra Associazione nel contribuire a definire le regole di ingaggio per la partecipazione attiva di uno specializzando per ogni sopralluogo scelto tra quelli indicati come disponibili/idonei dalle associazioni di categoria e da identificarsi per il tramite di un albo – ha rappresentato un’importante novità in grado non solo di monitorare ma anche di spingere verso l’alto la qualità formativa attraverso un approccio per emulazione/competizione.

Segretariato Italiano Giovani Medici (SIGM)

Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi (CNAS)

Associazione Italiana Medici (AIM)

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