VERSO LA LAUREA ABILITANTE: L’ASSOCIAZIONE ITALIANA DEI GIOVANI MEDICI (S.I.G.M.) SI ESPRIME IN MERITO AL DECRETO MINISTERIALE SULL’ESAME DI STATO DI ABILITAZIONE ALLA PROFESSIONE.

 

 

Ricordiamo che il regolamento attualmente in vigore prevede che la prova venga espletata in 2 differenti sessioni annuali. Per il conseguimento del titolo è necessario effettuare, a seguito della Laurea in Medicina e Chirurgia, un tirocinio della durata di tre mesi ed un test scritto, composto a sua volta da parte clinica e preclinica, ciascuna di 90 quesiti estrapolati da un database aggiornato annualmente, svolte in unica giornata.

Il nuovo  decreto, che dovrebbe entrare in vigore da Luglio 2019, prevede invece che il tirocinio pratico-valutativo dei laureati in Medicina e Chirurgia venga inserito all’interno del percorso formativo ante-lauream, già a partire dal V anno di corso.

I mesi di tirocinio saranno costituti da un periodo di un mese un reparto clinico, un mese in un ambulatorio di medicina generale e un mese in un reparto di chirurgia generale. I tre mesi potranno essere effettuati in periodi non consecutivi già a partire dal V anno di corso. Per accedere il tirocinio sarà necessario Il superamento degli esami fondamentali del corso di laurea appartenenti al IV anno e precedenti.

Per quanto riguarda il test di valutazione, sarà effettuato, nell’immediato post-laurea, un esame di prova scritta, costituito da 200 quesiti a risposta multipla, in cui le domande di pertinenza clinica saranno più numerose rispetto a quelle inerenti alle tematiche di area preclinica.

Inoltre, per i primi due anni, sarà possibile sostenere l’esame di stato secondo il nuovo decreto, in maniera facoltativa, ossia in accordo alla scelta personale dello studente ed in considerazione dei tempi necessari per l’organizzazione dei tirocini da parte delle singole Università.

L’Associazione Italiana dei Giovani Medici SIGM, insieme al Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi (CNAS), sostiene da anni l’introduzione della laurea abilitante al fine di eliminare i tempi d’attesa necessari ad poter accedere al mondo del lavoro (vedi link).

Tuttavia i Giovani Medici (SIGM) ritengono che tale normativa possa rispondere, solo in parte, alla necessità di adeguare i tempi del percorso formativo del medico italiano a quello degli altri paesi europei, permettendo di conseguire l’abilitazione a pochi giorni dalla laurea. Il conseguimento di una “laurea magistrale abilitante” in medicina e chirurgia, dovrebbe essere infatti prodotto dallo stesso percorso di studi, al termine dei 6 anni formativi.

Appaiono diverse le criticità evidenziabili di tale riforma: prima fra tutti la contestualizzazione. Crediamo infatti che tali provvedimenti debbano, inderogabilmnte,  tener conto della programmazioneper poter assorbire l’”imbuto della Formazione Post-Lauream in Medicina.

Proprio per questo la nostra Associazione, in tempi non sospetti, aveva spronato proprio le Regioni ad affrontare con serietà il tema dellaprogrammazione, a oggi paradossalmente mancante, nonché ad impegnarsi maggiormente nello scenario della formazione con particolare riferimento alle proposta di istituzione della laurea abilitante e della necessaria  evoluzione dei corsi di formazione specifica in Medicina Generale in vere e proprie Scuole di Specializzazione.

Seppur un’analisi completa vada procrastinata alla pubblicazione del testo del decreto, il SIGM auspica, che tutte le Università siano in grado di recepire la normativa in contemporanea, al fine di scongiurare eventuali discrepanze che possano privare alcuni studenti della facoltà di accesso al nuovo esame di stato, per mancata organizzazione delle attività pratiche.

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