Decreto dell’Assessore salute Regione Sicilia per i precari del 118: Le perplessità di SIGM e AIM

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Si apprende della prossima pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana del Decreto dell’Assessorato Regionale alla Salute sulle “Misure per il superamento del precariato del “personale medico sostituto” operante nei servizi di emergenza 118”.

Tale Decreto mirerebbe ad una stabilizzazione dei medici sostituti dell’emergenza 118 dunque in possesso dell’attestato di idoneità all’esercizio dell’Emergenza Sanitaria Territoriale, ma laureati ed abilitati dopo il 1994 e non in possesso di diploma di Formazione Specifica in Medicina Generale.

È, infatti, noto come in Italia l’Emergenza Sanitaria Territoriale sia un settore della Medicina Generale, e in quanto tale disciplinato dall’Accordo Collettivo Nazionale della Medicina Generale.  Inoltre, ai sensi della direttiva Europea (n. 93/16/CEE) l’esercizio della Medicina Generale è subordinato al possesso dell’attestato di Formazione Specifica in Medicina Generale. Il possesso del diploma di Medicina Generale consente, altresì, l’accesso agli altri due settori della Medicina Generale: l’Assistenza Primaria e la Continuità Assistenziale.

Per diventare medici titolari di Emergenza Sanitaria Territoriale è quindi necessario essere in possesso del Diploma di Formazione Specifica in Medicina Generale e, in aggiunta, di un attestato di idoneità all’esercizio dell’Emergenza Sanitaria Territoriale.

L’accesso al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale è a numero programmato e ciascuna Regione emana i bandi di concorso per l’ammissione ogni anno, in relazione alle proprie esigenze ed alle necessità formative evidenziate nelle rilevazioni dei fabbisogni.

Orbene, per venire incontro all’esigenza di stabilizzazione di quei medici che sono stati chiamati ad operare nel settore dell’Emergenza Sanitaria Territoriale 118 con contratto di sostituzione (e non di titolarità), poiché in possesso del solo attestato di idoneità all’esercizio dell’Emergenza Sanitaria Territoriale, ma non del Diploma di Formazione Specifica in Medicina Generale, in Regione Siciliana si intenderebbe, già a partire dal 2019, ammettere in sovrannumero al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale e senza il riconoscimento della borsa di studio.

L’Associazione Italiana Giovani Medici (S.I.G.M.) ed l’Associazione Italiana Medici (AIM) esprimono le seguenti forti perplessità nei confronti dei contenuti del predetto Decreto dell’Assessorato Regionale alla Salute:

–          Innanzitutto, non si comprende la scelta dell’Assessorato alla Salute della Regione Sicilia del sovrapporre la problematica della carenza di medici del 118 con la Formazione Specifica in Medicina Generale. Altre Regioni (Emilia Romagna e Piemonte) hanno superato in maniera più lineare tale criticità, consentendo ai medici sostituti già in possesso del diploma per l’Emergenza-Urgenza Territoriale di poter accedere agli incarichi a tempo indeterminato e, quindi, di essere stabilizzati.

–          Non si comprende il ricorso a quanto previsto dall’art.3 della Legge del 29 Dicembre 2000, n. 401 che prevede l’ammissione in sovrannumero al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale per un numero di casi ad esaurimento, cioè di medici che erano iscritti al corso di laurea entro il 31 dicembre 1991, abilitati alla professione, in deroga al limite del contingente numerico stabilito per l’accesso al corso di formazione medesima. A tal proposito, giova far notare che il Legislatore non ha creato un terzo modello di formazione in contrasto con quelli indicati dalla normativa Comunitaria, ma si è limitato a rimuovere l’ostacolo alla partecipazione ai corsi di formazione, costituito dal contingente di posti del corso medesimo, consentendone la frequenta, seppur in soprannumero, ai medici che si erano iscritti al corso di Medicina entro la fine del 1991, ovvero quando, prima del d.lgs. n. 256/1991, in Italia la formazione specifica di medicina generale non era ancora requisito obbligatorio per l’esercizio dell’attività di medico di medicina generale. Ne discende, pertanto, che i medici destinatari del Decreto Assessoriale non rientrano in tale fattispecie di ammissione in sovrannumero in quanto non iscritti ai corsi di laurea in medicina e chirurgia prima del dicembre 1991.

–          Stante quanto previsto dal D.A. in questione, pertanto, si profilerebbe a parere delle scriventi Associazioni un rischio di illegittimità dal momento che tali medici avrebbero accesso ai corsi regionali di formazione specifica di medicina generale senza mai aver partecipato ad un concorso, il che disattenderebbe la normativa vigente.

–          Ed ancora, una volta conseguito il diploma di Formazione Specifica in Medicina Generale, i medici che beneficerebbero degli effetti del D.A. potranno fare domanda di inserimento anche nelle altre graduatorie della Medicina Generale, ovverossia per l’Assistenza Primaria e la Continuità Assistenziale. Il loro punteggio in tali graduatorie, inoltre, sarà determinato non solo dal titolo acquisito, ma anche dall’attività di sostituzione svolta prima della frequenza al Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale e potranno concorrere all’assegnazione della quota di riserva (che in Sicilia è del 60%), riservata ai medici in possesso del titolo. Ciò potrebbe comportare uno “scavalcamento” dei medici già inseriti in graduatoria in quanto laureati prima del 1994, ma non in possesso del CFSMG e che, dunque, non possono avere accesso alla quota di riserva dei posti. Si tratterebbe, dunque, di un provvedimento iniquo che creerebbe una incomprensibile disparità di trattamento tra le diverse generazioni di medici senza avere la certezza di risolvere il problema.

–          Ci si chiede, inoltre, perché, in alcune Province, come quella di Messina, a fronte di un problema di precarizzazione del personale medico operante nel 118, si preferisca conferire incarichi di sostituzione piuttosto che bandire zone carenti (le ultime sono state bandite nel marzo 2016), consentendo ai medici già in graduatoria a pieno titolo di acquisire titolarità in tale settore.

–          Certamente, la attuale carenza di medici del 118 è un problema ereditato dai precedenti governi, tuttavia, la soluzione che si appresta ad adottare l’Assessorato Regionale per la Salute appare non adeguata. Di contro, una soluzione potrebbe essere quella di fare propria l’esperienza del Piemonte e dell’Emilia Romagna per stabilizzare i medici precari, nonchè di organizzare nuovi corsi di formazione per il conseguimento dell’idoneità all’esercizio dell’Emergenza Sanitaria Territoriale, possibilmente itineranti o comunque non soltanto presso il CEFPAS di Caltanissetta. Si ricorda, infatti, che il primo corso in Sicilia è stato organizzato circa un anno fa dopo oltre dieci anni.

–          D’altra parte, non si comprende come, per analogia, il Decreto dell’Assessorato Regionale alla Salute non abbia previsto, per par condicio, l’accesso dei diplomati in medicina generale ai corsi di formazione per il conseguimento dell’idoneità all’esercizio dell’Emergenza Sanitaria Territoriale in sovrannumero, senza partecipare alle relative procedure di selezione e senza dover versare una quota di iscrizione.

 

L’Associazione Italiana Giovani Medici (S.I.G.M.) e l’Associazione Italiana Medici (AIM) CHIEDONO, pertanto, l’immediato congelamento del citato Decreto dell’Assessorato Regionale alla Salute sulle “Misure per il superamento del precariato del “personale medico sostituto” operante nei servizi di emergenza 118 e si rendono disponibili al confronto con l’Assessorato Regionale per la Salute.

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