III Conferenza Nazionale dei Giovani Medici. A dieci anni dalla nascita del SIGM tracciamo bilancio e road map per il futuro

Bari, 3 marzo 2019

In occasione dei 10 anni dalla nascita del SIGM, tracciamo il bilancio di questi anni e la road map per il nostro futuro.

A dieci anni dalla sua nascita, proprio a Bari dove si è celebrata il 2 e 3 Marzo scorsi la terza Conferenza Nazionale dell’Associazione, tutti noi Giovani Medici del SIGM vogliamo ribadire che la forza della nostra associazione rimane la relazione diretta e capillare con i Colleghi sull’intero territorio nazionale, armonizzata con la rappresentanza eletta assicurata negli Organi istituzionali, sulla base di un forte rapporto fiduciario a livello locale, regionale e nazionale.

Un ulteriore elemento qualificante la nostra azione quotidiana risiede nell’essere espressione di tutte le componenti dei giovani medici, siano esse attive nelle corsie degli ospedali, nel territorio o nelle università, nell’ambito della ricerca o della primary health care. Vivendo quotidinanamente la complessità dell’intero sistema formativo e professionale medico,  raccogliamo le nuove sfide circa l’accesso alla formazione, la qualità della stessa, le istanze dei camici grigi e dei neo-specialisti.

Se da un lato la nostra rappresentanza assicura competente propositività nelle appropriate sedi istituzionali, dall’altro restiamo in continuo ascolto delle singole istanze che i colleghi rappresentano e ci presentano.

Al netto dei sensazionalismi e dei proclami che molti avocano nella realizzazione dei propri successi, sul piano istituzionale, spesso, le modifiche che proponiamo richiedono tempi di confronto e implementazione molto lunghi e non si traducono, quindi, in immediati cambiamenti, apprezzabili nel breve tempo. Il vero cambiamento, specie quello culturale, necessita dei tempi giusti.

Nonostante ciò, rivendichiamo la forza della goccia che erode la roccia e il nostro coerente e tenace impegno nel corso degli anni. La risoluzione delle problematiche, evidenziate a livello locale dai colleghi con cui abbiamo costruito un rapporto fiduciario, risulta invece più tangibile nelle quotidiane battaglie vinte per il rispetto dei diritti e l’applicazione delle norme.

Rivendichiamo la nostra autonomia rispetto a qualsiasi influenza partitica e sindacale, non avendo la nostra rappresentanza alcuno spirito personalistico e autoreferenziale. D’altro canto, non siamo più disposti a delegare il nostro futuro a una generazione di professionisti che, finora, per gli interessi di pochi a mantenere lo status quo, non ha osato soluzioni lungimiranti e in linea con le nuove esigenze epidemiologiche della popolazione e i bisogni formativi di una classe medica sempre più preparata e distante da vecchie logiche consociative o di subalternità.

Le giovani generazioni hanno il diritto di essere adeguatamente rappresentate e di poter partecipare ai processi decisionali che, in primis, impatteranno sulla propria vita professionale. Esse stanno dimostrando sempre più consapevolezza delle criticità proprie  del nostro Servizio Sanitario Nazionale, nonché responsabilità sociale e visione a lungo termine nella proposta di soluzioni efficaci. Riteniamo che la componente giovanile negli organi di rappresentanza sia tutt’oggi poco valorizzata, sia in termini di equa rappresentatività  che, soprattutto,  in relazione al contributo che  i più giovani – cioè coloro che vivranno e manterranno in vita il nostro S.S.N –  possono dare nella lettura delle moderne e future esigenze organizzative del sistema, dei diversi bisogni di salute della popolazione, del cambio dei paradigmi culturali che il nuovo millennio impone. A titolo di esempio, in FNOMCeO le componenti giovanili sono nominate e confinate in organi consultivi. In Assemblea ENPAM, vi è la presenza di un unico giovane eletto tra i contribuenti della quota A sugli oltre 180 componenti, risultando di tutta evidenza una scarsa rappresentatività di una categoria, quella giovanile, che rappresenta  un gran numero di contribuenti. Da quanto descritto emerge nettamente  la pochezza  di spazi reali di azione e confronto, utili concretamente a  poter fornire il punto di vista delle giovani professionalità mediche, determinando una totale impossibilità nel direzionare le politiche degli organi e delle istituzioni della nostra professione.

Aperti come sempre a qualsiasi nuovo contributo, in virtù della volontà di un confronto costruttivo orientato alla risoluzione delle problematiche dei giovani medici, mai come in questo periodo sotto attacco, in occasione della Terza Conferenza Nazionale dei Giovani Medici organizzata a Bari, abbiamo voluto ascoltare il punto di vista delle Istituzioni, attraverso la partecipazione di rappresentanti di forze politiche di diverso orientamento, e avviare un confronto con le altre realtà portatrici di interessi comuni. La delicatezza del momento storico impone una collaborazione sinergica e tesa al lungo periodo, priva di protagonismi, per far fronte comune alle serie problematiche emerse.

Il confronto si è concentrato sulla necessaria programmazione degli accessi e della qualità della formazione pre e post-laurea e sul ruolo della Professione.

Su questi temi esprimiamo di seguito la nostra ferma posizione, convinti che non sia possibile trovare soluzioni populiste, atte solo a raccogliere consensi immediati e a posticipare o evitare possibili soluzioni reali.

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