Certificazione C1 per Aspiranti Specializzandi stranieri

AGGIORNAMENTO 06/05/2019

Come vi avevamo preannunciato studiando la normativa, il possesso di un titolo di studio ottenuto in Italia equivale alla certificazione C1 secondo il Quadro Normativo Europeo.

Per tutti gli altri, sussiste una proroga fino all’8 Luglio 2019. Vi preannunciamo inoltre che tutti gli Enti che rilasciano l’attestato, in questo caso, avranno tempistiche più brevi per il rilascio tali da garantire la partecipazione al concorso.

LINK AL DECRETO DIRETTORIALE

 

POST ORIGINALE:

GIOVANI MEDICI SIGM “Grosso clamore mediatico sulla questione della certificazione C1 per la partecipazione degli aspiranti specializzandi stranieri, ma siamo ragionevolmente tranquilli. Abbiamo chiesto un chiarimento al MIUR (LINK ALLA RICHIESTA), ma già in altri ambiti una Laurea conseguita in un Ateneo Italiano non necessita di ulteriore riconoscimento linguistico. Piuttosto, ci aspettiamo la stessa attenzione verso questioni ben più gravose”

Il SIGM, in riferimento alla recente pubblicazione del bando per l’accesso al concorso SSM 19, ritiene che, per i colleghi laureatisi in Italia ma provenienti da altri Paesi, non sia necessaria ulteriore documentazione certificante un livello di lingua C1 o superiore.

“Appena è stata sollevata la questione sui social, dopo l’uscita del bando di giovedì scorso – commentano I Giovani Medici SIGM – abbiamo cercato di approfondire la problematica da un punto di vista legislativo e di capire se esistesse una normativa in merito. Ci sembrava paradossale che chi avesse sostenuto e superato tutto il corso di Studi in lingua italiana poi non potesse accedere ad un concorso che ne costituisce la naturale prosecuzione.”

 

“Effettivamente esiste una circolare ministeriale (n.39 del 21 Marzo 2005) che, per quanto concerne l’istruzione della lingua italiana effettuata da personale straniero nella scuola primaria e secondaria, dispensa dalla presentazione della certificazione della conoscenza lingua italiana chi abbia conseguito la laurea presso una Università Italiana. Tale circolare richiama il decreto legislativo 319 del 1994 sul riconoscimento dei titoli professionali nei paesi della Comunità Europea in recepimento di direttive comunitarie”

 

“I riferimenti legislativi citati sono contenuti nella richiesta inoltrata in data odierna alle Direzioni Generali del MIUR, dove si richiede che, semplicemente e come già accaduto, chi si sia laureato presso una Scuola italiana di Medicina e Chirurgia non debba presentare altra certificazione di lingua.”

 

“ Apprezziamo – concludono I Giovani Medici SIGM – il vivo interesse per la questione mostrato dalla FNOMCEO e dagli ordini dei Medici. Riteniamo tuttavia che lo stesso impegno debba essere profuso in questioni ugualmente gravi e che rischiano di minare definitivamente l’accesso alla professione delle giovani generazioni di medici. Il contratto a tempo “determinato” per gli specializzandi all’ultimo anno, nella proposta di legge della Lega, rischia di avviare un ciclo continuo di assunzioni a tempo determinato, in cui al termine dei 12 mesi ci sarà un altro specializzando a sostituire chi esaurisce il contratto e si specializza, che non avrà alcuno sbocco professionale possibile perché già occupato da chi lo ha sostituito.

In questo modo si garantisce alle Regioni una soluzione low cost, approfittando di medici demansionati e dequalificati da pagare di meno e per soli 12 mesi, e del clamore mediatico generato dalle sigle sindacali sulla carenza di medici che non è vera in tutto il Paese e di cui soffre soprattutto il pubblico, che ha inevitabilmente perso appeal e competitività non ricevendo investimenti statali da oltre dieci anni.

Andiamo verso una Sanità di Serie A e di Serie B, con giovani sempre più precari e cittadini costretti ad accedere ad una sanità pubblica fatta di medici inesperti, non formati oppure pensionati richiamati in servizio. E tutto questo nel silenzio della FNOMCEO, così solerte nel sollecitare il MIUR per la certificazione di lingua.”

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