Emergenza Covid-19: DPI e nuove disposizioni ISS

 

‼️FFP2 indicate non più solo nelle procedure che generano aerosol, ma anche per le aree di degenza, per gli ambulatori e per l’assistenza a domicilio in presenza di diversi pazienti positivi a Covid-19, oltre che per le ambulanze con rianimatore ‼️

Nell’aggiornamento pubblicato ieri, l’Istituto Superiore di Sanità precisa che le nuove indicazioni sono state elaborate sulla base delle più consolidate evidenze scientifiche ad ora disponibili, a tutela della salute degli operatori e dei pazienti e che nell’attuale scenario epidemiologico Covid-19 e nella prospettiva di una carenza globale di disponibilità e di approvvigionamento dei DPI, è importante recepire le raccomandazioni dell’OMS in merito alla necessità di ottimizzare e di razionalizzare il loro utilizzo garantendone la disponibilità per gli operatori maggiormente esposti al rischio di contagio.

“Proprio per questo – si legge nel documento – le indicazioni devono trovare una applicazione a livello locale che le declini tenendo conto anche dei contesti organizzativi e delle specifiche caratteristiche individuali di rischio dei lavoratori.”

🔎 Ma quali sono i criteri di selezione del tipo di DPI indicati?

☑️ tipo di trasmissione (da droplets e da contatto);
☑️ tipo di paziente: i pazienti più contagiosi sono quelli che presentano tosse e/o starnuti; se tali pazienti indossano una mascherina chirurgica o si coprono naso e bocca con un fazzoletto la diffusione del virus si riduce notevolmente;
☑️ tipo di contatto assistenziale – Il rischio aumenta quando:
– il contatto è ravvicinato (< 1 metro) e prolungato (> 15 minuti)
– il contatto è di tipo ripetuto o continuativo, tale da aumentare il tempo complessivo di
esposizione sia in ospedale che in altri ambiti assistenziali territoriali
– si eseguono manovre e procedure a rischio di produrre aerosol delle secrezioni del
paziente (esempi: rianimazione cardiopolmonare, intubazione, estubazione, broncoscopia, induzione di espettorato, terapie in grado di generare nebulizzazione, NIV,BiPAP, CPAP, tampone nasofaringeo, anche effettuato in comunità).

🆘 Sulla base di questi aspetti, i filtranti facciali devono prioritariamente essere raccomandati per gli operatori sanitari impegnati in aree assistenziali dove vengano effettuate procedure a rischio di generazione di aerosol.

‼️Ma anche l’attività assistenziale prolungata e/o continuata con pazienti sospetti/probabili/confermati, laddove non siano praticate procedure che generano aerosol, in via precauzionale è considerata a maggiore rischio e come tale è necessario valutare l’uso dei filtranti facciali in base alla disponibilità e alla valutazione del rischio della struttura, effettuata dal datore di lavoro con la collaborazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione e del medico competente.

‼️Assumono poi fondamentale importanza per tutti gli operatori sanitari coinvolti in ambito assistenziale:

➡️ La partecipazione obbligatoria a corsi online che garantiscano adeguata formazione ed aggiornamento in merito ai rischi di esposizione professionale, alle misure di prevenzione e protezione disponibili, nonché alle caratteristiche del quadro clinico di Covid-19

➡️ Oltre all’utilizzo dei DPI, un quadro più ampio di indicazioni e precauzioni da adottare nell’assistenza a tutti i pazienti con particolare attenzione all’igiene delle mani.

🔴 Come SIGM stiamo raccogliendo le segnalazioni dei nostri colleghi impegnati in prima linea nella grave emergenza in atto nel nostro Paese, ai quali auspichiamo siano garantite tutte le misure a tutela della loro salute e di quella dei pazienti che assistono quotidianamente, nei reparti come sul territorio.
🔴 Permettere ai medici e a tutto il personale sanitario di lavorare in totale sicurezza è il presupposto nella lotta al Covid-19.

Qui per scaricare il documento integrale dell’ISS ⤵️
http://www.quotidianosanita.it/m/scienza-e-fa…/articolo.php…

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