ELEZIONI ENPAM 2020: La nostra risposta a ”La volpe e L’uva” su Quotidiano Sanità

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Gentile Direttore,

quando si scrive una lettera pubblica e si ricevono contemporaneamente le risposte di FIMMG, ANAAO, SUMAI e ANDI, espressione massima del sistema di minoranza organizzata che parla quotidianamente a nome di tutta la professione medica e odontoiatrica, si ha la certezza di aver toccato con le proprie argomentazioni un nervo, anzi, il nervo scoperto.

Le quattro maggiori single sindacali, minoranza organizzata che parla quotidianamente a nome dell’intera professione medica, esprimono il loro parere favorevole all’espletamento delle elezioni ENPAM, fissate per il 17 maggio, unico appuntamento elettorale rimasto in piedi in Italia e, probabilmente, nel mondo nel mezzo della pandemia COVID19.

I medici sono ancora impegnati in pieno per frenare le ondate dell’epidemia nelle varie regioni italiane ma dovrebbero, secondo questo criterio, essere massivamente partecipi di un agone elettorale che, per definizione, dividerà la Professione in diverse fazioni pronte a sfidarsi attraverso una serrata campagna elettorale.

Tutto questo per gestire il più grande patrimonio comune della professione medica, la Fondazione Ente Nazionale Previdenza e Assistenza Medici (ENPAM), ente che dal 1937, in forme differenti cambiate più volte nella propria storia, ha avuto dallo Stato il mandato di attuare la previdenza e l’assistenza a favore degli iscritti e dei loro familiari e superstiti a fronte dell’obbligo di versamento di contributi da parte di ogni singolo camice bianco.

Fondazione ENPAM è l’Ente a cui tutti noi in questo momento di difficoltà abbiamo guardato per avere protezione e assistenza, per noi e per le nostre famiglie, a fronte proprio di questo obbligo contributivo e di un patrimonio dichiarato di circa 23 miliardi di euro.

L’interesse attorno a ENPAM è enorme ed è comprensibile che il sistema sindacale composto da minoranze organizzate che hanno da sempre gestito l’Ente andando arrivando spesso alla cronaca più per scandali (ricordiamo i più noti e recenti, i titoli tossici del 2001 https://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/22/derivati-tossici-allenpam-buco-nelle-pensioni-dei-medici-perdita-di-250-milioni/887342/ e la creazione di ENPAM Sicura S.r.l. per entrare direttamente nel brokeraggio assicurativo https://www.quotidianosanita.it/lavoro-e-professioni/articolo.php?approfondimento_id=8170) che per le poche note di merito.

In particolare, le parole del Dott. Silvestro Scotti, Segretario Nazionale Generale FIMMG, Presidente dell’OMCeO di Napoli e fresco di nomina come membro proprio del CdA di Fondazione ENPAM, ci lasciano molto perplessi avendo dichiarato, in merito alla richiesta avanzata da diverse associazioni – tra cui la nostra – di sospendere le elezioni: <<a fronte di tale straordinario risultato, espressivo della vivacità associativa e partecipativa e della rappresentatività della FIMMG, non è dato conoscere se le Associazioni firmatarie della nota del 4 maggio 2020 si siano adoperate con la stessa intensità e con il medesimo impegno e non è possibile escludere, in senso contrario, che la richiesta formulata sia funzionale proprio a celare le eventuali difficoltà da esse avute nel partecipare al processo elettorale non tanto per le condizioni emergenziali attualmente esistenti ma per sostanziale difetto di rappresentanza e consenso>>.

Parole apripista riprese quasi in fotocopia, dal sindacato degli odontoiatri ANDI: “le priorità della più larga maggioranza della popolazione professionale odontoiatrica non si riconoscono in quanto indicato nelle richieste dei firmatari dell’appello del 4 maggio 2020 e auspica che quelle richieste siano considerate con la stessa pochezza che appartiene a coloro che le sostengono”.

Sempre il Segretario FIMMG, Presidente dell’OMCeO di Napoli e membro del CdA di Fondazione ENPAM prosegue: <<Nell’ambito del processo elettivo in atto, peraltro, le Associazioni nazionali di rappresentanza sindacale come la FIMMG si sono attivamente e profondamente impegnate al fine di garantire ai propri associati ed iscritti, nel miglior modo possibile anche in relazione alle difficoltà della fase emergenziale, una effettiva ed efficace partecipazione al processo elettorale>>.

Gentile Direttore, nessuno ha mai messo in dubbio lo sforzo che la FIMMG ha fatto per “garantire ai propri associati ed iscritti” il diritto di voto. La domanda sarebbe da porre sulle altre categorie di elettori. Infatti, non ci risulta che nessun medico di medicina generale sia stato escluso dalle categorie di appartenenza, come invece è avvenuto a tutti i neoabilitati e studenti iscritti all’Ente, che per attestare il proprio diritto di voto hanno dovuto inviare ben due PEC, con certificati rilasciati telematicamente dall’Ente stesso.

E ancora, è stato richiesto che il riconoscimento del diritto di voto passi per gli ordini di appartenenza, non prevedendo una procedura per gli studenti, i quali, a ragione, iniziano a sospettare che sono considerati solo per far quadrare i bilanci dell’ente, ma non per esprimere la loro rappresentanza.

Abbiamo firmato quella lettera insieme a molte altre associazioni sindacali o professionali che potranno o meno rispondere a beneficio della comprensione di questa situazione da parte dei suoi lettori e di tutti i colleghi.

Noi non siamo un sindacato bensì un’associazione professionale da più di 10 anni è tetto comune di tutti i giovani medici under 40 e per questo sentiamo la necessità di rispondere a queste dichiarazioni che, in modo arrogante e autoreferenziale, intendono minare il diritto più inviolabile, il nostro diritto di parola, sulla base dell’argomentazione di rappresentanza.

La nostra associazione di giovani medici è l’unica ad avere rappresentanti eletti all’interno del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, con oltre 2.000 preferenze, ed è anche l’unica che allo scorso mandato dell’Assemblea Nazionale della Fondazione ENPAM ha portato nell’organo i giovani medici con oltre 1.500 preferenze. Preferenze che non hanno nulla da invidiare alle 1.837 del sindacato SUMAI, o alle 6.096 della stessa FIMMG che, per quanto superiori in numero assoluto, sono espressioni di differenti categorie ingiustamente rappresentante in termini di eligendi secondo il discutibile statuto ENPAM: 26 eligendi per la FIMMG e 8 per il SUMAI, contro il nostro unico posto per i contribuenti esclusivi di quota A, per lo più giovani medici.

È forse questione di comodo attaccare oggi sulla base di una supposta rappresentatività. Si chiede di avallare la scelta di andare ancora alle urne, forse per legittimare un consiglio che altrimenti teme di essere rappresentativo soltanto di sé stesso?

In Italia sono circa 400.000 i medici e gli odontoiatri iscritti agli ordini provinciali. Sono tutti consapevoli e d’accordo che queste minoranze organizzate parlino a nome proprio e, soprattutto, arrivino a gestire attraverso una somma di cariche la Fondazione ENPAM, patrimonio di tutele personali e professionali che appartiene a ogni singolo camice bianco?

Le sigle che hanno riposto all’unisono lo hanno fatto a firma delle persone hanno i maggiori interessi a perpetuare lo status quo. Avendo ricevuto le loro attenzioni con lettere fotocopia è utile ricordarlo ai suoi lettori e a tutti i colleghi:

– Dott. Scotti, Presidente dell’OMCeO di Napoli, Segretario Generale Nazionale della FIMMG e componente del CdA di Fondazione ENPAM;

– dott. Antonio Magi, Segretario Generale SUMAI, componente del CdA di Fondazione ENPAM.

– dott. Carlo Palermo, Segretario Nazionale ANAAO, uno dei vari sindacati dei medici ospedalieri ma uno dei pochi ad essere rappresentato attraverso il suo predecessore, il dott. Costantino Troise, nel CdA di Fondazione ENPAM.

Allo stesso modo non ci stupiamo, e non è un segreto, che il presidente della commissione elettorale sia il Presidente della stessa Fondazione ENPAM, medico di Medicina Generale e membro di spicco della medesima FIMMG, e che componente della commissione sia il dott. Gianfranco Prada, ex presidente ANDI e neo-vicepresidente della Fondazione ENPAM al posto del dimissionario, sempre quota ANDI, dott. Giampiaro Malagnino (si parla di dimissioni strumentali per poter aggirare il vincolo temporale di mandato e poter essere rieletto anche per il prossimo quinquennio nonostante la normativa).

Alla luce di questi fatti, crediamo queste elezioni non brillino per democrazia e trasparenza, tra elettori esclusi, liste ammesse con riserva, candidati facenti parte della commissione elettorale, procedure di consegna liste non adatte alla mole dei dati trasmessi.

Chiediamo a Tutti i colleghi e a tutte le Associazioni e Società della grande costellazione della professione medica e odontoiatrica di aprire gli occhi e di chiedersi se non sia arrivato il momento di mostrare a questo sistema chiuso fatto da minoranze organizzate che è finito il tempo di arrogarsi il diritto di parlare a nome di tutti i medici e odontoiatri d’Italia.

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