Il nostro Paese è uno dei pochi in Europa che non investe adeguatamente nella formazione di medici generalisti adeguatamente preparati ad assorbire nel territorio il carico crescente di malattie croniche e di co-morbosità. L’istituzione di una Scuola di Specializzazione in Medicina Generale e Cure Primarie con forte incardinamento nel territorio è un obiettivo a cui tendere mediante la creazione di dipartimenti regionali di Medicina Generale, che prevedano il coinvolgimento delle Regioni, dell’Università e della Professione, come già proposto dall’Osservatorio Nazionale sulla Formazione in Medicina Generale. Tale soluzione rappresenterebbe la via per garantire l’adozione di un core curriculum comune su tutto il territorio nazionale, la selezione di un corpo docente, composto da Medici di Medicina Generale, mediante un modello di accreditamento trasparente e meritocratico, nonché la creazione di una rete formativa che comprenda tutti gli attori coinvolti nella formazione in Medicina Generale, favorendo altresì lo sviluppo della ricerca in Medicina Generale. L’istituzione di una Scuola di Specializzazione in Medicina Generale e Cure Primarie permetterebbe poi, oltre ad equiparare l’Italia agli standard Europei, di evolvere lo status del formando da borsista a titolare di un contratto di formazione specialistica, godendone i connessi diritti e tutele e potendo essere un medico spendibile nel contesto comunitario. Inoltre, si supererebbe l’annoso problema delle graduatorie separate per l’accesso alle scuole di specializzazione ed ai corsi di medicina generale che, come dimostra l’esperienza, sono fonte di dispersione di preziose risorse.
La copertura finanziaria potrebbe derivare sia da una razionalizzazione dell’attuale ipertrofica offerta formativa delle scuole di specializzazione (in Francia ad esempio quasi la metà dei contratti di specializzazione viene assegnata alle scuole di specializzazione di medicina generale e la restante parte alle circa 30 tipologie di specializzazioni, a fronte delle 53 attivate in Italia), sia dalla valorizzazione delle risorse in atto impiegate per l’organizzazione dei corsi regionali; inoltre, a fronte dell’innalzamento degli standard formativo-professionalizzanti e dell’acquisizione di ulteriori competenze cliniche ed organizzative da parte del medico di medicina generale, sarebbe sostenibile uno stanziamento di finanziamenti aggiuntivi da destinare a tale capitolo sia a livello centrale che regionale, non solo a gravare sul Fondo Sanitario Nazionale, bensì anche sui finanziamenti strutturali Europei, come proposto dai Giovani Medici (SIGM) e sostenuto in passato da altre sigle (SMI Formazione e Prospettive, FIMMG Formazione Lazio).
Il Dipartimento di Medicina Generale del SIGM (SIMeG) e lo SMI Formazione e Prospettive invitano tutte le sigle e tutti i medici in formazione specifica di medicina generale che condividano tale proposta ad aderire ad aderire alla Mobilitazione Nazionale #svoltiAMOlaSanità in programma giorno 3 giugno 2014.
Campagna #svoltiAMOlaSanità