In questi giorni difficili intendiamo esprimere solidarietà e vicinanza a tutti i colleghi specializzandi che, al fianco degli altri operatori sanitari, stanno affrontando questa emergenza in prima linea, dal primo giorno.
Molti di loro hanno scelto di lavorare in reparti Covid, altri ci si sono trovati per necessità assistenziale. Vivono in solitudine, lontani dalle proprie famiglie e dai propri cari ormai da settimane, molti si sono ammalati ma appena hanno potuto sono ritornati a lavorare.
Continuano a lavorare con resilienza ed orgoglio, senza tirarsi indietro, anche quando non vengono loro forniti dispositivi di protezione adeguati.
A voi, giovani colleghi, va la nostra riconoscenza e il nostro impegno per garantire che il vostro lavoro venga ripagato con le tutele ed il rispetto che merita.
Nelle scorse settimane abbiamo chiesto alle Università e alle Direzioni Sanitarie degli Ospedali Universitari la fornitura adeguata di Dpi, eventi di formazione a distanza per la gestione dell’emergenza, turnazioni a gruppi fissi e a settimane alterne al fine di arginare l’esposizione di personale non essenziale, soprattutto alla luce dello scarso rifornimento di DPI, ed al fine di garantire una riserva di personale efficiente in caso di emergenza che possa ciclicamente sostituire i medici esposti.
Abbiamo chiesto ai Ministeri dell’Università e Ricerca e della Salute di proporre ai medici in formazione specialistica impiegabili nell’emergenza contratti di lavoro subordinati a tempo determinato, in grado di garantire le opportune tutele professionali, legali e previdenziali. Constatiamo però con rammarico che ancora oggi il tipo di rapporto maggiormente proposto verte su contratti di lavoro libero professionale o co.co.co, che tutte queste tutele non sono in grado di offrirle.
Nessuno di noi vuole sottrarsi dal ruolo che riveste in questa battaglia, ma chiediamo lo stesso senso di responsabilità da parte del Governo e dei Ministeri, affinché tutelino una forza preziosa come quella dei medici in formazione specialistica.
Quando questa emergenza sarà finita, le Istituzioni si fermino a pensare alla grande risorsa utilizzata per fronteggiarla e pongano come priorità la riprogrammazione del fabbisogno di Personale Sanitario, affinché non ci si ritrovi più a vivere pagine tristi come quella di questi giorni, che vede come protagonisti neolaureati lanciati senza essere formati, specializzandi responsabilizzati senza tutele e medici in pensione richiamati ad offrire la propria esperienza.
Il Segretariato Italiano Giovani Medici S.I.G.M.
#NoiCisiamoSempre #NonSoloInEmergenza