Politiche a sostegno della crescita delle giovani professionalità nel meridione: il paradosso di trovarsi poveri in Salute e ricchi in “bellezza”.

In un momento di ristrettezza economica, a fronte dell’annunciata riduzione del numero di contratti per la formazione medica specialistica i Giovani Medici (SIGM) chiedono alla politica meno estetica e più etica, perché un numero consistente dei laureati in medicina non potrà accedere alla specializzazione; E lamentano il non saper cogliere, da parte della politica, l’opportunità del ricorso ai finanziamenti del FSE per investire nella formazione medica, invece che continuare a sfornare professionalità più utili alla politica (estetisti, parrucchieri, ecc) che al Paese (medici specialisti e medici di medicina generale)

 

A fronte dell’annunciata riduzione del numero di contratti per la formazione medica specialistica da mettere a concorso per il corrente anno accademico (da 5000 a circa 4500), i Giovani Medici (SIGM) hanno chiesto ai Ministeri competenti di prevedere e consentire alle Regioni “Obiettivo convergenza” l’utilizzo dei finanziamenti del Fondo Sociale Europeo per sostenere la formazione di professionalità mediche. Ciò alla luce della documentata carenza che si prospetta alla luce delle stime della fuoruscita dal sistema di medici che andranno in quiescenza ma anche in ragione dell’imbuto sempre più stretto che tra i circa 10.000 accessi annui alle Facoltà di Medicina ed i circa 5500 posti messi a concorso annualmente per l’accesso alle scuole di specializzazione ed al corso di formazione specifica di medicina generale.

Tale richiesta, peraltro, a parere del SIGM, appare più che fondata anche alla luce dell’implementazione della Direttiva UE sull’Assistenza Tranfrontaliera, che, nel fissare nel diritto dei cittadini a curarsi in Stati diversi dal proprio in caso di limitazioni nell’accesso a cure tempestive ed appropriate nel Paese di residenza, innesta le basi per una competizione tra sistemi e modelli assistenziali all’interno dell’UE. Ciò, a parere dei Giovani Medici, ma anche degli Assessorati Regionali alla Salute delle 4 Regioni “Obiettivo convergenza” (Sicilia, Campania, Puglia e Calabria), rende per la prima volta pienamente coerente l’utilizzo dei fondi FSE e FESR nel settore della Sanità, ed in particolare per il sostegno della formazione di professionalità mediche, al punto di avere rivolto una formale richiesta in tal senso ai Ministeri competenti (Ministero Salute, Coesione Territoriale, Lavoro e MIUR).

<<Siamo ormai prossimi alla pubblicazione dei bandi di concorso. Sappiamo che le amministrazioni competenti, che ringraziamo pubblicamente, sono impegnate nel trovare una soluzione utile a recepire la nostra richiesta in tempo utile, ma ad oggi non abbiamo avuto un riscontro concreto. – affermano i Giovani Medici – Sarebbe un assurdo non riuscire a cogliere questa importante occasione, anche perchè degli effetti dell’impiego di tali fondi se ne potrebbero giovare i giovani medici neo laureati di tutto il Paese, in un’ottica di ridistribuzione dei circa 4500 contratti finanziabili dalla Stato, ai quali potrebbero essere aggiunti quelli a finanziamento regionale con fondi del FSE>>.

Di contro, però, i Giovani Medici lamentano come, al di là del mancato riscontro, ad oggi, da parte del livello centrale, a livello regionale si ha la sensazione che si tendano a preservare logiche non più attuali e sostenibili, che hanno portato in passato a sfornare professionalità più utili alla politica (estetisti, parrucchieri, manicure, ecc.) che al Paese.

Il SIGM, invece, ha proposto e richiesto “l’utilizzo dei finanziamenti del Fondo Sociale Europeo, al fine di provvedere tempestivamente alla copertura di contratti di formazione medico-specialistica aggiuntivi già per l’a.a. 2012/2013 e successive“, oltre che “di destinare una quota aggiuntiva dei predetti finanziamenti alla copertura degli oneri relativi all’assegnazione di borse di studio, sia per i medici iscritti al corso di formazione specifica di medicina generale, sia per gli specializzandi non medici iscritti alle scuole di specializzazione di area sanitaria“.

I Giovani Medici (SIGM) chiedono pertanto che i Ministeri competenti e le Regioni interessate, al di là delle rassicurazioni e della buona volontà verbalmente corrisposte, intervengano con urgenza per dare un concreto segnale di discontinuità rispetto alle poco comprensibili politiche adottate in passato.

<<Nel contesto di una grave crisi economico-finanziaria e di sistema, ci interroghiamo sul come la politica intenda la crescita delle giovani professionalità nel meridione e del Paese? Il paradosso è che si rischia di ritrovarsi poveri in Salute e ricchi in “bellezza”>>. – conclude Walter MazzuccoPresidente Nazionale del SIGM.

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