Accesso alle Specializzazioni Mediche: MIUR annuncia modifiche al Regolamento ed ennesimo rinvio dell’avvio dell’iter concorsuale

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Care Colleghe e cari Colleghi,

nella serata di ieri 28 febbraio il MIUR ha diramato un comunicato stampa che annuncia l’avvio dell’iter di modifica del Regolamento concernente le modalità per l’accesso alle scuole di specializzazione di area sanitaria.

Ecco le “modifiche rilevanti” che sono state annunciate:

1) Ogni candidato potrà concorrere per un massimo di 3 tipologie di scuole di specializzazione da indicare in ordine di preferenza (ma non viene spiegato se le tipologie di interesse potranno essere scelte su due o tre aree, oppure all’interno di una stessa area), e non più sino a 6 tipologie (due per ciascuna delle tre aree). Tale modifica sarebbe giustificata dall’esigenza di semplificare il meccanismo di scorrimento delle graduatorie di merito, riducendo i tempi degli scorrimenti.

2) I 70 quesiti della parte generale della prova di selezione faranno riferimento alla formazione clinica del percorso di laurea, per improntare le prove a una maggiore caratterizzazione pratico-applicativa nella porzione comune dei quiz.

Rileviamo che l’annuncio giunge soltanto in corrispondenza della scadenza prevista dal vigente Regolamento per la pubblicazione del Bando di concorso (28 febbraio), comunicando al contempo che il bando per il secondo concorso nazionale di accesso alle Scuole sarà emanato entro il 30 aprile 2015 con svolgimento delle prove entro il 31 luglio 2015.

In questo modo il MIUR smentisce il proprio Ministro che, nel corso dell’audizione presso la Commissione Affari Sociali della Camera in data 27 gennaio 2015, aveva dichiarato: “Non ho dubbi che rispetteremo la scadenza del 28 febbraio [per l’emanazione del decreto ministeriale recante disposizioni per il concorso nazionale di accesso alle scuole di specializzazione di area medica a.a. 2014/2015] e, di conseguenza, la prova sarà entro aprile”.

Peraltro, siamo di fronte all’ennesimo rinvio, laddove anche in occasione del precedente concorso, il primo nazionale, in sede di riunione pubblica svoltasi il 3 aprile 2014 e convocata dal MIUR per riferire sulle tempistiche del bando 2013/2014, il MIUR comunicò che avrebbe proceduto alla modifica del Regolamento, appena varato dal Ministro uscente Carrozza e già sottoposto alle approvazioni di rito, con posticipo delle prove del concorso ad ottobre 2014, in ragione dei tempi tecnici necessari per ri-sottoporre il testo del Regolamento, nell’ordine, al vaglio del Consiglio di Stato, della Presidenza del Consiglio dei Ministri e della Corte dei Conti.

Lo stesso iter che dovrà essere ripercorso anche questa volta, motivo per il quale le tempistiche annunciate dal comunicato stampa del MIUR già destano perplessità in merito al loro rispetto.

Ancora una volta, migliaia di giovani medici aspiranti specializzandi vengono condannati al limbo dell’incertezza e ci auguriamo che ciò non sia funzionale alla necessità di coprire l’ennesima défaillance burocratico-organizzativa del MIUR, ovvero ad un problema di coperture per il finanziamento di un numero congruo di contratti di formazione specialistica.

Tale sospetto si fonda su diversi elementi di riflessione. Si ritiene ad esempio che la lentezza dello scorrimento della graduatoria di merito si sarebbe potuta risolvere semplicemente apportando delle modifiche in sede di bando di concorso senza modificare il Regolamento e quindi senza la necessità di procrastinare l’avvio dell’iter concorsuale.

Altro punto che desta perplessità in merito all’attendibilità delle previsioni del MIUR è quello relativo ai tempi per la pubblicazione dell’avviso per l’affidamento dell’incarico della definizione dei quesiti da somministrare durante le prove, procedura che, come è noto, richiede diversi mesi anche ai fini della consegna del lavoro.

Uno svolgimento delle prove entro il 31 luglio, quindi, appare poco realistico, salvo che il MIUR abbia deciso di non optare più per l’ausilio di enti terzi, bensì intenda avvalersi di risorse interne alla propria amministrazione, se non addirittura alle Università, il che potrebbe rappresentare un passo indietro rispetto ai livelli di trasparenza garantiti in passato.

Per inciso, facciamo notare come il comunicato sibillino del MIUR faccia esplicito riferimento a “modifiche rilevanti”, senza però precisare se siano state contemplate altre modifiche del Regolamento (poco o non rilevanti), motivo per il quale ci riserviamo di prendere visione del testo definitivo prima di poter esprimere un parere compiuto.

Certamente, a fronte di questa ulteriore presa di tempo da parte del MIUR, che la nostra Associazione stigmatizza sia nel merito sia nelle modalità adottate, chiediamo con decisione che almeno questo tempo aggiuntivo venga impiegato utilmente in modo da prevenire le gravi criticità emerse nel precedente concorso nazionale, ed in particolare che si provveda a:

1) ricorre al supporto tecnico di un ente diverso dal CINECA, reo in passato di avere commesso l’inversione delle prove di concorso (sembra peraltro che le dimissione dei vertici di questo Consorzio, ampiamente pubblicizzate all’indomani del fattaccio, siano successivamente rientrate), al fine della strutturazione ed organizzazione della procedura telematica di iscrizione al concorso e di somministrazione delle prove;

2) recepire tutte le proposte avanzate dal SIGM e dal Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi attraverso la petizione per chiedere il miglioramento delle procedure consensuali nel breve termine (superando le principali criticità emerse nel precedente concorso a causa della non ottimale attenzione riposta dai vertici del MIUR nei confronti di una scadenza che ha riguardato migliaia di giovani medici).

Per quanto concerne, invece, il medio-lungo termine, e quindi per i concorsi successivi al presente a.a. 2014/2015, il SIGM chiede che il MIUR da subito apra un laboratorio per migliorare in maniera più incisiva il concorso nazionale, sia attraverso una revisione del Regolamento concernente le modalità per l’accesso alle scuole di specializzazione di area sanitaria, sia attraverso l’ipotesi di adottare lo strumento della graduatoria unica nazionale (proposta da almeno un quinquennio dal S.I.G.M. come soluzione applicativa al concorso nazionale, ribadita ma non recepita dalla politica in occasione delle modifiche regolamentari che hanno introdotto il concorso nazionale nel nostro Paese), il che, come è noto, implicherebbe un intervento di modifica della normativa vigente (e quindi richiederebbe non meno di un anno di tempo) e nel particolare dell’art. 36 del D.Lgs 368/1999 e smi, che nella versione vigente, nonostante le modifiche introdotte dalla Legge Carrozza, vincola all’organizzazione di un concorso nazionale per singole tipologie e quindi all’adozione di tante graduatorie nazionali quante sono le tipologie di scuole di specializzazione.

In ragione di tali eventi, nel rinnovare il nostro totale impegno per preservare il concorso nazionale e per migliorarlo al fine di non creare mai più disservizi agli aspiranti specializzandi, rivolgiamo un pubblico appello a tutti i colleghi neoabilitati ed aspiranti specializzandi e ci faremo carico di recepire le richieste e le proposte che vorranno farci pervenire in modo strutturato, a cominciare dal Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi.

Invitiamo altresì tutti a mettere da parte qualsiasi elemento di discordanza ed a convergere, nell’ottica comune e non dell’interesse di parte, in iniziative congiunte che trovino una sintesi nel reperimento delle adeguate risorse necessarie a garantire l’accesso al post lauream, attraverso una contestuale riprogrammazione dei fabbisogni di medici, dal pre-lauream (ricordiamo che, complici errori amministrativi, una cattiva programmazione e le decisioni della giustizia amministrativa, nel corrente anno accademico sono circa 17.000 le matricole a medicina) al post laurea, sia per quanto riguarda i medici generalisti sia gli specialisti.

Il Dipartimento Specializzandi

Associazione Italiana Giovani Medici (SIGM)

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