Per i Giovani Medici la richiesta di chiarezza sul nuovo orario di lavoro “va di pari passo con la rivendicazione di una formazione di qualità e del rispetto del status di medico in formazione specialistica. “Non è solo il monte orario a non essere rispettato, molto più grave è la mancanza di un monitoraggio sistematico della qualità della formazione, dei diritti e doveri degli specializzandi”.
Ottenuti su ripetuta istanza del Sigm, nell’ordine, il parere dell’Osservatorio Nazionale sulla Formazione Medica Specialistica e la risposta del Ministero della Salute la questione del monte orario e delle attività formative dei medici specializzandi resta sospesa mentre a porte chiuse un tavolo politico-sindacale (Tavolo ex art. 22 Patto per la Salute) sta discutendo di aspetti legati alla formazione medica dimenticandosi, tuttavia, che questa non ha nulla a che vedere con la contrattazione sindacale né può in alcun caso essere sacrificata all’altare della sostenibilità di assetti non più giustificabili in sanità.
“#NotFairNotSafe: facciamo nostro lo slogan dei colleghi Junior Doctors britannici perché la discussione sul rispetto della normativa europea apre anche da noi una questione da troppo tenuta sotto traccia: quello della dignità professionale degli specializzandi e delle ricadute delle attività svolte sulla sicurezza di medici e pazienti”, affermano i Giovani Medici (Sigm).
“La formazione post laurea è un periodo unico e irripetibile nella vita di un medico – spiega il Sigm -. Ne plasma la professionalità e ne definisce le competenze “core” che lo guideranno nell’esercizio della professione. Per questo nella discussione in atto non si può scindere il legame tra monte orario e qualità della formazione: significherebbe confondere i mezzi (percorso didattico-professionalizzante) con il fine (formazione di un medico specialista di qualità). Non è tanto quanto si resta in ospedale il problema ma quello che si fa durante l’attività giornaliera e, soprattutto, quanto si apprende. Ne è riprova che nessuno specializzando guarda l’orologio se si trova nel mezzo di un’attività realmente formativa. Preoccupante è l’abuso e la dequalificazione professionale della figura dello specializzando, troppo spesso destinato al ruolo di ‘porta-provette’ o ‘compila-cartelle’, ovvero costretto a coprire attività assistenziali assolutamente non formative a causa delle mancanza di personale di ruolo, spesso a rischio e pericolo proprio e dei pazienti, totalmente ignari di tali prassi”.
“Si parla di responsabilità professionale e prevenzione del rischio clinico ma a questi aspetti chi ci pensa? – continuano i Giovani Medici Sigm – di pochi giorni fa l’ennesimo caso, stavolta in Sicilia, di avvisi di garanzia inviati a medici in formazione specialistica nonostante, come sia stato ribadito, la loro attività non possa in alcun caso sostitutiva del personale di ruolo. Questo accade poiché spesso lo specializzando è relegato al ruolo di tappabuchi dell’assistenza sanitaria delle strutture afferenti alle Scuole di Specializzazione e, riflettendo sulle tematiche di discussioni del Tavolo di lavoro sull’ex art. 22, va garantito che gli specializzandi non siano usati nelle varie regioni in sostituzione dei medici di ruolo per tappare i buchi generati dal blocco del turn-over”.
“Figuriamoci se, senza alcun correttivo sul monitoraggio e l’accreditamento delle UU.OO e il rispetto di un percorso didattico-professionalizzante, li si manderà a tappare i buchi delle carenze di organico delle strutture dei vari Servizi Sanitari Regionali. Alla faccia della lotta agli sprechi e dell’appropriatezza organizzativa – se è vero che ogni Regione sta faticando a riorganizzare i propri assetti laddove esistono in alcune realtà più “primari” da giustificare che posti letto! – continuano i Giovani Medici Sigm”.
Il Sigm continua a ritenere in tal senso fondamentale un rafforzamento dei poteri dell’Osservatorio Nazionale per la formazione medico-specialistica e degli osservatori regionali che, già oggi, potrebbero far molto soltanto riprendendo il progetto delle “site visit” di certificazione delle qualità delle Scuole e reti formative da troppo tempo inspiegabilmente interrotto.
“In attesa di ciò – concludono – massimo supporto dalla nostra Associazione alla piattaforma www.valutalatuascuola.net campagna di valutazione della formazione specialistica nelle varie Scuole del territorio nazionale che in meno di 3 settimane ha raccolto l’adesione di oltre 2.000 colleghi da tutte le università Italiane. Un’istantanea da parte degli specializzandi sul loro percorso formativo che pian piano sta diventando nitida e che successivamente potrà garantire una bussola orientativa ai nuovi colleghi aspiranti specializzandi al momento della scelta della sede di scuola”.