PERCORSO SPECIALISTICO PER IL FUTURO MEDICO DI MEDICINA GENERALE: SECONDO IL PRESIDENTE DEL CUN, IL PUNTO DA CUI RIPARTIRE E’ LA SPECIALIZZAZIONE IN “MEDICINA DI COMUNITA’ E CURE PRIMARIE”

L’’Associazione Italiana Giovani Medici” (SIGM), da anni impegnata nella richiesta di valorizzazione della Formazione Specifica in Medicina Generale Italiana, esprime soddisfazione per le dichiarazioni del Presidente del CUN (Consiglio Universitario Nazionale) Andrea Lenzi. Il Presidente, presente alla Conferenza nazionale sulla professione medica di Rimini nella giornata del 20 maggio 2016,  ha sottolineato la presenza di una questione Medica che riguarda le Cure Primarie «Nessuno deve considerare la medicina generale come ripiego, parliamo di una figura che gestisce la sanità, specialistica, e nel decreto 68 sulle specializzazioni abbiamo indicato una specialità in Medicina di Comunità e Cure Primarie da cui si potrebbe partire per costruire una medicina generale 2.0».

Il presidente del CUN riconosce la bontà  della proposta alla lettera a) punto 8 dell’articolato per il disegno di legge ex art.22 del Patto per la Salute, licenziato il 4 maggio 2016 dalla Commissione Salute delle Regioni.

Tale proposta se si concretizzasse rappresenterebbe una radicale valorizzazione della Formazione Specifica in Medicina Generale Italiana riconoscendola, come avviene in gran parte dei paesi occidentali, quale disciplina accademica.

I Giovani Medici (SIGM) rivolgono, pertanto, un appello al Ministro della Salute, che durante gli “Stati Generali della Salute” nel 2014 aveva affermato la necessità di istituire una Scuola di Specializzazione per la formazione del Medico di Medicina Generale ,  alle Regioni, alle Società scientifiche ed ai sindacati di Medicina Generale, nonché alle Università, affinché la proposta enunciata alla lettera a) punto 8 della proposta di articolato per il disegno di legge delega ex art.22 del Patto per la Salute, (unica proposta positiva in un testo per il resto discutibile e non condivisibile) venga preservata e diventi parte integrante del disegno di legge.

Riteniamo infatti irrinunciabile, come più volte affermato dalla nostra Associazione l’evoluzione della Formazione Specifica in Medicina Generale in un percorso Specialistico Accademico per la formazione dei futuri medici di medicina generale basato su una rete formativa integrata tra Territorio e Università.

Tale percorso darebbe inoltre la possibilità di codificare un settore scientifico disciplinare autonomo dedicato alla Medicina Generale e alle cure primarie rappresentando così il volano per un reale inserimento dell’insegnamento della Medicina Generale, e più in generale delle Cure Primarie,  all’interno dei Corsi di Laurea in Medicina e Chirurgia, oggi presente a macchia di leopardo e con ampia variabilità sul territorio nazionale. Questo inoltre garantirebbe lo sviluppo sistematico della ricerca, la formazione di una classe di ricercatori e di una classe docente universitaria nell’ambito delle Cure Primarie.

E’ giunto il momento di avviare una radicale evoluzione della formazione specifica in medicina generale, che permetta di valorizzare un percorso formativo per troppo tempo considerato nei fatti come una percorso di serie B e abbandonato alla deriva regionalistica e all’ingerenze del mondo sindacale.

 

 

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