RIFORMA DELLA FORMAZIONE POST LAUREAM 

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I MIGLIORAMENTI NECESSARI AD UNA FORMAZIONE POST LAUREAM DIGNITOSA E DI QUALITÀ
La formazione post lauream del medico si fonda su quella che è la principale normativa di riferimento: il Decreto Legislativo 368/99.
Il cambiamento della modalità di accesso alle scuole di specializzazione, che ha visto il SIGM in prima linea a manifestare nelle piazze italiane, è stato il primo passo verso un salto di qualità di questa figura ibrida che per molti rimane ancora quella di uno studente con le responsabilità e gli impegni di un lavoratore.
Il medico in formazione specialistica non è più colui che elemosina anni di internato con mansioni, spesso, di segretario in cambio dell’ambito ingresso in specializzazione. Tuttavia, la sua evoluzione a professionista che si guadagna l’accesso in scuola di specializzazione con le proprie forze non è stata e non è adeguatamente riconosciuta nella forma contrattuale.
Ad oggi, in questa situazione di emergenza stiamo assistendo ad un drammatico scenario in cui la figura dello specializzando, a metà tra uno studente ed un lavoratore, è stata riconosciuta solo in parte con la possibilità di stipulare i contratti previsti dal Dl 14/2020.
La maggior parte dei medici in formazione specialistica è stata invece impiegata anche nei reparti non di appartenenza per fronteggiare l’emergenza in atto a causa delle forti carenze del sistema sanitario nazionale e della mancata programmazione in termini di finanziamenti alla formazione e all’assunzione di specialisti.
Anche l’esclusione dello specializzando da forme di riconoscimento economico previste dalle Regioni, nasconde la volontà politica di voler considerare lo specializzando un medico solo quando sorregge l’attività assistenziale ma non quando gli spetta riconoscerne i meriti.
È per questi motivi che già da tempo, stiamo lavorando per chiedere una serie di modifiche necessarie a tutto il sistema di formazione.
Lo scorso dicembre, insieme ad altre associazioni, abbiamo presenziato alla Conferenza Stampa di presentazione della proposta di riforma del Decreto Legislativo 368/99 in tema di formazione medica post-lauream, a prima firma Senatrice Castellone, depositata in Senato.
Tra i punti fondamentali della proposta:
  1. la dotazione di strumenti di valutazione del fabbisogno di professionalità mediche a lungo termine, basata su dati reali e flussi demografici;
  2. l’evoluzione del contratto di formazione specialistica, con riconoscimento e retribuzione di guardie e straordinari. Introduzione di contratto di “formazione-lavoro”, agli ultimi anni di specializzazione, con la compartecipazione anche di Regioni e Province autonome, al fine di dare progressiva autonomia allo specializzando e consentire il suo inserimento nel SSN, mantenendo al contempo la tutela della formazione e garanzie su responsabilità;
  3. Unificazione delle graduatorie concorsuali delle Scuole di Specializzazione Mediche (SSM) e del Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale (CFSMG);
  4. L’evoluzione del percorso formativo in Medicina Generale in Scuola di Specializzazione in “Medicina Generale, di Comunità e Cure Primarie”, con l’adozione di un Core Curriculum nazionale;
  5. L’istituzione di percorsi di dottorato specifici per la medicina generale e quindi del Settore Scientifico Disciplinare (SSD) di Medicina Generale e Cure Primarie, e l’introduzione dell’insegnamento della Disciplina di Medicina Generale e Cure Primarie nel Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia;
  6. Il riconoscimento, per i corsisti in formazione in medicina generale, del diritto alle assenze per malattia al di fuori dei 30 giorni previsti per motivi personali, per periodi inferiori a 40 giorni, senza che ciò determini interruzione della formazione;
  7. Incentivi a scuole di specializzazione con performance formative migliori anche grazie a rilevazioni periodiche della qualità da parte degli specializzandi e attività tutoriale incentivata e subordinata dalla valutazione del medico in formazione;
  8. Possibilità di prestazioni occasionali e professionali fuori orario di formazione, oltre che attività intramurarie e di continuità assistenziale, sia per gli specializzandi che per i corsisti in formazione in Medicina Generale;
  9. Necessità di potenziare la rete formativa agli ospedali periferici salvaguardando la qualità delle strutture tramite l’individuazione di criteri minimi.
Abbiamo inoltre inviato una richiesta al ministro Manfredi, non solo per avere indicazioni chiare e certe circa le modalità e l’organizzazione del concorso SSM 2020,  ma anche e soprattutto per chiedere un tavolo di confronto utile a discutere una riforma necessaria del sistema di formazione post lauream.
Il nostro obiettivo è quello di non escludere nessuno e a tal proposito continuiamo a chiedere con ogni mezzo in nostro possesso al ministero e al governo che il numero dei candidati sia uguale a quello dei posti in specialità, come abbiamo più volte ribadito nei tavoli istituzionali grazie alla nostra rappresentante Lucilla Crudele al CNSU e come gridiamo quotidianamente sui giornali.
Riteniamo che tutto sia migliorabile e che insieme possiamo lavorare alle integrazioni e modifiche necessarie a rendere la formazione dei giovani medici completa e gratificante. Per questo motivo, vorremmo che, attraverso il nostro canale telegram dedicato al confronto su questo tema, ci scriveste portando all’attenzione le vostre proposte.
Non ci fermiamo qui. A fine emergenza organizzeremo una grande manifestazione in tutta Italia, a cui invitiamo a partecipare tutti i medici e anche i giovani medici: sarà un evento che vorremmo coinvolgesse tutte le realtà locali e quindi crediamo che per questo motivo tutte e tutti siano chiamati a partecipare, rappresentando così a livello territoriale il disagio che la sanità ha avuto durante questa emergenza e a cui andrà in contro nel futuro, fino al collasso del SSN, se non si dovessero intraprendere subito le riforme che riteniamo opportune e non rinviabili.

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