Accesso dei giovani alla ricerca bio-medica: terno al lotto o ripiego?

  • Ed in ultimo, ma non in ordine di importanza, non si può fare a meno di affermare che viviamo in un Paese che non sostiene l’accesso dei giovani, ed in particolare dei medici alla ricerca. Basti pensare al tentativo di applicare la tassazione IRPEF alle borse di studio di dottorato ed agli assegni di ricerca, scongiurato a seguito di una manifestazione unitaria dei giovani, messa in campo lo scorso 17 aprile 2012.
  • Inoltre, la borsa di studio di un medico dottorando di ricerca si aggira intorno ai 1.100 euro mensili al netto, lo stipendio di un medico ricercatore universitario neoassunto non raggiunge le 1.250 euro mensili al netto, con scarsissime possibilità di accedere all’integrazione assistenziale a causa delle cattive gestioni aziendali, laddove prevalgono le dinamiche consociativiste e politiche. Per non parlare dei paradossi che si verificano nelle Università Italiane per i giovani medici: nonostante la Legge Gelmini, varata nel 2010, abbia introdotto sulla carta la possibilità di scomputare un anno di corso del dottorato di ricerca per i medici che abbiano fatto ricerca durante il percorso di specializzazione, ad oggi tale soluzione non è stata resa applicativa! Ma, peggio ancora, a causa delle attuali incompatibilità, si verificano delle situazioni paradossali per le quali a causa del sovrapporsi di pochi mesi dell’ultimo anno del corso di dottorato con l’inizio del corso di specializzazione, i giovani medici si trovano costretti a congelare i mesi residuali di dottorato per riprendere il corso alla fine della specializzazione (nella migliore delle ipotesi dopo 5 anni), non potendo usufruire del titolo preferenziale di dottore di ricerca qualora nel frattempo sopraggiunga un concorso per un ruolo di ricercatore: e viceversa, uno specializzando alla soglia del conseguimento del titolo di specializzazione, per pochi mesi di sovrapposizione (peraltro ascrivibili ad un ritardo patologico nella pubblicazione dei bandi di concorso che si verifica ogni anno per l’accesso alla specializzazione), non viene neanche ammesso all’esame di dottorato e sarà costretto ad attendere un anno per provare ad accedere al dottorato!
  • Infine, non meno singolare, è la condizione dei giovani e valenti colleghi medici, ricercatori presso autorevoli enti di ricerca, i quali sono nei fatti impossibilitati a conseguire il titolo di specialista in quanto la loro amministrazione, stanti le norme attuali, dovrebbe privarsene per almeno 5 anni, pur continuando a pagarli!

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

More from author